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La Germania studia la nuova strategia nazionale salva clima

La Germania studia la nuova strategia nazionale salva clima(Rinnovabili.it) – La strategia nazionale salva clima della Germania è in dirittura di arrivo. Il documento, che verrà presentato formalmente al Gabinetto il prossimo 3 dicembre, contiene una serie di misure con cui Berlino spera di centrare gli obiettivi europei per il 2020, vale a dire ridurre le sue emissioni climalteranti del 40% sulla base dei valori del 1990. Le prime indiscrezioni arrivano oggi dai media tedeschi che hanno potuto consultare in anteprima le differenti proposte, rivelando le misure su cui stanno lavorando in questi giorni il ministro dell’Ambiente Barbara Hendricks attraverso il suo “Aktionsprogramm Klimaschutz 2020“, e il ministro degli Affari economici Sigmar Gabriel con il documento dedicato invece all’efficienza energetica.

 

Una delle mosse centrali della strategia d’azione tedesca sarà quella di puntare con decisione ad una maggiore efficienza energetica in edilizia. Il piano prevede un miliardo di euro a sostegno del retrofit energetico, fondo da impiegare attraverso riduzioni fiscali mirate ad accelerare gli investimenti privati ​​nei lavori di ristrutturazione. Inoltre prevede di introdurre un modello di gara ad hoc per progetti che dimostrino di poter ottenere il massimo risparmio energetico con il più basso onere finanziario, al fine di creare “nuovi modelli di business e prodotti innovativi con i quali l’economia tedesca possa lasciare il segno nel mercato globale”.

 

Nelle mire di Berlino ci sarebbero anche rigorose misure per le emissioni dei nuovi veicoli e lo sviluppo di carburanti alternativi. Il piano d’azione intende inoltre promuovere l’acquisto di auto elettriche; la proposta è di concedere agli acquirenti di veicoli commerciali elettrici di dedurre fiscalmente il 50% del valore entro l’anno di acquisto già a partire dal 2015. Hendricks ha proposto anche una riduzione dell’uso dei fertilizzanti, da affiancare all’espansione dell’agricoltura biologica e al divieto del dissodamento delle aree verdi.

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