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Entra in vigore il Fondo nazionale per l’efficienza energetica

Con la Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prende il via lo strumento finanziario dedicato a interventi di risparmio energetico di imprese e Pubblica Amministrazione

Fondo nazionale per l'efficienza energetica

 

Oltre 180 mln nel Fondo nazionale per l’efficienza energetica

(Rinnovabili.it) – Dopo la firma sul filo di lana lo scorso 29 dicembre 2017, entra oggi in vigore il nuovo decreto sul Fondo nazionale per l’efficienza energetica. Il provvedimento è stato pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale e trasmesso contemporaneamente alla Corte dei Conti per la registrazione. Nei suoi 26 articoli ci sono priorità, condizioni e modalità di funzionamento e gestione degli oltre 180 milioni di euro stanziati a favore d’interventi di risparmio energetico per imprese e Pubblica Amministrazione (PA). Uno stanziamento considerevole che sarà in mano a Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia. La scelta del gestore del fondo è stata uno degli elementi che hanno rallentato (per non dire bloccato) l’iter del decreto, nonostante lo strumento finanziario fosse stato previsto già nel 2014.

Con il passaggio in G.U. si entra nel vivo del programma che, per i prossimi tre anni, fornirà una serie di agevolazioni a imprese e amministrazioni pubbliche sotto forma di garanzie su singole operazioni di finanziamento o prestiti a tassi agevolati.

 

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Lo strumento nasce sul modello del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese del MISE, di cui replica la natura rotativa. Per l’avvio della fase operativa sono già stati resi disponibili 150 milioni di euro dal Ministero dello Sviluppo, con la previsione di altri 35 milioni di euro nel triennio 2018-2020. A questa cifra si dovrebbero sommare le risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Ambiente a valere sui proventi annui delle aste delle quote di emissione di CO2.

 

Diverse le tipologie di intervento incentivate dal Fondo nazionale per l’efficienza energetica. Per le imprese si va dal miglioramento dell’efficienza energetica di processi, di servizi ed edifici, all’installazione o potenziamento di impianti per il teleriscaldamento/teleraffrescamento. L’elenco si amplia nel caso di ESCo, comprendendo anche interventi anche sull’illuminazione pubblica o sull’edilizia popolare.

Nelle regioni e province che hanno sottoscritto l‘accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano, gli incentivi sono concessi a impianti alimentati da biomassa legnosa, solo se quest’ultimi servono aree non coperte dalle reti di distribuzione del gas.

 

Invitalia effettuerà delle verifiche a campione sulle iniziative agevolate, anche attraverso controlli in situ, per accertarne “la regolarità di realizzazione, il funzionamento e la sussistenza o la permanenza dei presupposti e dei requisiti, oggettivi e soggettivi, per la fruizione e il mantenimento delle agevolazioni”, sulla base di un programma annuale, di cui fornisce comunicazione alla Cabina di regia.  Secondo le stime elaborate dall’Energy Strategy Group del Politecnico di Milano, il meccanismo potrebbe contribuire al 30% degli obiettivi della Strategia Energetica nazionale al 2030.