Definiti i criteri di valutazione per imprese e PA che chiedono accesso alle risorse del Fondo nazionale efficienza energetica
(Rinnovaili.it) – Trecentodieci milioni di euro. A tanto ammontano le risorse del Fondo Nazionale Efficienza energetica. Lo strumento, instituito con il Decreto legislativo n. 102 del 4 luglio 2014, è stato creato al fine di favorire il finanziamento di quegli interventi necessari al raggiungimento dei target italiani di riduzione consumi e risparmio energetico. Lo scopo è mobilitare maggiori risorse private per l’efficientamento energetico di edifici, impianti e processi produttivi da parte di imprese, ESCO e Pubblica Amministrazione. I primi 185 milioni di euro sono già stati impegnati e ora è arrivato il momento di definire le modalità operative. Con questo obiettivo è stata organizzata ieri a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo economico, un incontro con gli stakeholder per presentare il Piano e raccogliere i diversi punti di vista.
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La proposta regolatoria è stata presentata nell’occasione da Corrado Diotallevi, responsabile della Business Unit grandi investimenti e sviluppo di impresa di Invitalia. Spiega il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’energia Davide Crippa dal tavolo dell’incontro “Abbiamo avviato anche in questo caso un confronto con gli stakeholder che continuerà online, sulla base della proposta di regole operative messe a punto insieme ad Invitalia”.
Di natura rotativa, il Fondo nazionale Efficienza Energetica sostiene gli interventi mediante la concessione di garanzie su singole operazioni di finanziamento e l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato, in misura rispettivamente del 30% e del 70% sui 310 milioni sopracitati. Del totale delle risorse stanziate, un 9% è esclusivamente riservato a garanzie per interventi riguardanti reti o impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento, mentre un 14% è dedicato ai finanziamenti agevolati a favore delle Pubbliche Amministrazioni.
Le agevolazioni concesse sono cumulabili, entro certo limiti, con altri incentivi, contributivi e finanziari.
“Si tratta di uno strumento atteso da più di 4 anni fondamentale per rimuovere le barriere finanziarie che limitano la realizzazione di interventi di efficienza energetica da parte delle imprese e della PA – ha dichiarato Crippa. “Grazie al Fondo si prevede una mobilitazione di investimenti nel settore dell’efficienza energetica di oltre 1,7 miliardi di euro con le risorse già disponibili ed un effetto leva previsto pari a 5,5 con relativa creazione di posti di lavoro nel settore e opportunità per l’indotto”.
I prossimi passi? La corte dei Conti dovrà registrare la Convenzione MiSE-MATTM-Invitalia e dovrà essere emanato un decreto inter-direttoriale che stabilisca le modalità operative per l’accesso al Fondo. Sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico è disponibile la proposta di regole applicative su cui i soggetti interessati potranno presentare le proprie osservazioni, entro venerdì 25 gennaio 2019.
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