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Fiscalità ambientale ed efficienza energetica, tra sfide e obiettivi

Le proposte degli Amici della Terra per gli obiettivi nazionali energia e clima al 2030, dal palco della VIII Conferenza nazionale sull'efficienza energetica

Fiscalità ambientale ed efficienza energetica, tra sfide e obiettivi

 

(Rinnovabili.it) – Si è aperta ieri a Roma, la VIII Conferenza Nazionale per l’Efficienza Energetica la due giorni organizzata da amici della Terra per promuovere l’efficienza energetica, ovviamente, ma anche un nuovo modello di crescita economica. “I prossimi anni saranno cruciali per la definizione delle nuove politiche energetico-climatiche e il modo in cui questo passaggio sarà affrontato offrirà all’Italia l’opportunità di delineare autonomamente politiche più efficaci per il conseguimento dei risultati”, ha spiegato Monica Tommasi, Presidente dell’associazione in apertura del convegno.

 

La prova a cui il nostro paese (e non solo) è chiamato, è quella di aumentare l’impegno energetico e climatico entro il 2030, in linea con i nuovi target dell’Unione Europea. Redigere nuove politiche che permettano di raggiungere tali target, sostenendo la crescita economica e le eccellenze nazionali deve essere una priorità. Il primo luogo di incontro fra questi obiettivi è quello della fiscalità ambientale.

 

Come emerso dalla relazione di Agime Gerbeti della Lumsa, i nuovi piani energetici devono necessariamente ridisegnare le politiche di decarbonizzazione, superando i limiti dell’attuale sistema Ets. Si propone, in particolare, un’Imposta sulle Emissioni Aggiunte (ImEA) come strumento in difesa dell’industria sostenibile, basato sulla percentuale di carbonio emesso, a prescindere dal luogo di fabbricazione. Una posizione condivisa anche da Tommaso Franci di Amici della Terra “Lo strumento della fiscalità ambientale non ha l’obiettivo di aumentare il gettito ma si prefigge di incentivare le produzioni più pulite e disincentivare quelle meno pulite, a prescindere da dove i beni vengano prodotti e distribuiti sul mercato europeo. In questo modo sarà possibile avviare un processo virtuoso, anche per l’economia italiana, che consentirà di raggiungere nel 2030 l’obiettivo della riduzione del 40% delle emissioni climalteranti rispetto al livello del 1990”.

 

Fiscalità ambientale ed efficienza energetica, tra sfide e obiettivi

 

Presente al dibattito il Sen. Francesco Scalia, Segretario della Commissione Industria, primo firmatario di una mozione sull’ImEA, sottoscritta da tutto il gruppo PD in Commissione, sollecitata e assistita tecnicamente da Amici della Terra e Gerbeti. “La finalità dell’atto – ha spiegato Scalia – è stata quella di impegnare il Governo ad intraprendere iniziative in sede europea per rompere il meccanismo vizioso dell’attuale politica di decarbonizzazione, superando l’Ets e introducendo un’imposta sull’intensità carbonica dei prodotti”. Anche per il responsabile del Ministero dell’Ambiente Maurizio Pernice la proposta in tema di ImEA è un tema su cui riflettere. Pernice ritiene tuttavia che il sistema Ets vada riequilibrato individuando le soluzioni più adeguate per salvaguardare le specificità del sistema produttivo nazionale.