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FIRE: efficienza migliore con Sistemi Gestione Energia

(Rinnovabili.it) – Uno strumento capace di portare benefici alle imprese e di aiutarle nel sostenere l’impennata dei prezzi del petrolio e la crisi in generale. È così che Dario Di Santo, Direttore della Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia (FIRE), definisce lo sviluppo dei Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE), argomento centrale della conferenza organizzata da FIRE e Gestione Energia “Gestione Energia: ISO 50001 ed Energy Management” che si è svolta oggi a Milano, e strettamente collegato alla nuova Direttiva Comunitaria sull’efficienza energetica.

 

Per raggiungere i target previsti dal dettame europeo, infatti, l’Italia dovrà fare una manovra consistente in termini di riduzione dei consumi (20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio), investimenti nel settore (tra i 50 e i 100 miliardi di euro) e risparmi in bolletta (20 miliardi all’anno), stimolando al contempo la creazione di una filiera dell’efficienza energetica capace di dare slancio economico e occupazionale alle imprese. A ciò, si aggiunge l’obbligo per le grandi imprese della diagnosi energetica quadriennale, che la Direttiva prevede e che per FIRE potrebbe essere conseguito implementando un SGE certificato secondo la norma ISO 50001.

 

Come ha commentato Di Santo, i Paesi che hanno normato i SGE hanno potuto beneficiare di ingenti riduzioni dei consumi. «Un’adeguata incentivazione da parte dello Stato verso la certificazione delle imprese – ha concluso Di Santo – crea dei meccanismi virtuosi e reali di efficienza energetica. Sarebbe opportuno che un idoneo supporto potesse trovare spazio all’interno del potenziamento del meccanismo dei certificati bianchi previsto dal D.Lgs. 28/2011 e dalla recente Strategia Energetica Nazionale (SEN)».

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