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Federdistribuzione, linee guida per ridurre i consumi energetici nei punti vendita

L'associazione ha pubblicato 23 consigli per migliorare la gestione dell'energia e tutelare le aziende della distribuzione dal caro bollette.

Federdistribuzione
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(Rinnovabili.it) – Il caro energia sta già avendo pesanti effetti su produzione e consumi e, mentre in Europea si continuano a cercare soluzioni efficaci alla crisi energetica, le aziende si preparano a ridurre i consumi. Una mossa obbligatoria per non soccombere davanti alle salate bollette del periodo ma anche per contribuire agli sforzi di contenimento della domanda. Lo stesso impegno che hanno assunto le imprese di Federdistribuzione, l’associazione che rappresenta le realtà della Distribuzione Moderna alimentare e non alimentare, come Carrefour, Esselunga, COOP, IKEA, OVS, Leroy Merlin Italia, Zara e La Rinascente. 

Federdistrubuzione ha pubblicato in questi giorni una serie di linee guida volontarie per ridurre i consumi energetici sia nei punti vendita che nelle operazioni quotidiane. Ventitré consigli per migliorare la gestione dell’energia e tutelarsi dal caro bollette. Senza perdere mai di vista gli obiettivi di sostenibilità.

“La situazione contingente ci pone tutti davanti a sfide complesse e siamo chiamati a contribuire, ciascuno per la propria parte, al risparmio complessivo delle risorse energetiche”, spiega Alberto Frausin, Presidente di Federdistribuzione. “Per le aziende della Distribuzione Moderna, che si sono contraddistinte per il servizio essenziale garantito nelle fasi più difficili di questi ultimi anni, è un impegno, preso volontariamente, per dare il proprio contributo a questo sforzo che vede coinvolto l’intero Paese”.

Gli interventi individuati spaziano dalla riduzione dell’intensità luminosa nei negozi (fino a -20% durante le facce critiche per i consumi) all’ottimizzazione dell’illuminazione stessa tramite luci efficienti e superfici chiare. Gli impianti di climatizzazione hanno ovviamente un ruolo centrale. Le linee guida suggeriscono di abbassare i riscaldamenti d’inverno a 17-19°C, prediligere la chiusura delle porta di ingresso per evitare dispersioni termiche, sfruttare il freddo delle zone refrigerate per convogliarlo nelle zone da raffreddare, interrompere il ciclo d’aria nelle ore notturne, ridurre la temperatura dell’acqua. Il documento interviene anche sulla gestione dei banchi frigo, degli spazi espositivi e dell’organizzazione del lavoro. E suggerisce alcune aree chiave dove investire in futuro: pompe di calore, impianti di refrigerazione a basso GWP e auto produzione energetica tramite rinnovabili.