I dati dell'Associazione rivelano che nel 2010 il 21% dell'energia consumata in Europa è stat prodotta sfruttando fonti energetiche alternative alle fossili
(Rinnovabili.it) – L’Europa ha raggiunto gli obiettivi energetici green fissati al 2010 e si sente pronta a delineare nuovi ambiziosi target al 2030. Secondo i dati rilasciati dall’EWEA, l’Associazione europea per l’Energia Eolica, il 21% dell’energia consumata nel 2010 nel continente è stata prodotta sfruttando fonti alternative alle fossili.
Nel corso del 2010 le fonti rinnovabili hanno prodotto tra i 665 e i 673 Terawattora di energia raggiungendo l’obiettivo con consumi totali che quantificati tra i 3.115 e i 3175 TWh. Continuando a crescere seguendo gli stessi ritmi registrati nel quinquennio 2005-2010, rivela l’Associazione, le rinnovabili potrebbero produrre il 36,4% dell’energia europea nel 2020 e il 51,6% nel 2030. “Le ipotesi relative alla produzione di elettricità rinnovabile stimate nel 2001 sono state realistiche ed efficaci”, ha affermato Justin Wilkes, direttore della policy di EWEA proseguendo “Si è lavorato per raggiungere lo scopo entro il termine previsto. Questo successo si deve quindi anche all’industria, che ha chiesto un obiettivo ancora più ambizioso al 2030 per le energie rinnovabili”. “La crescita raggiunta negli ultimi cinque anni è stata eccezionale e se si continuasse in questo modo l’impegno di potrebbe tradurrebbe ottenendo la metà dell’energia elettrica dell’UE generata da fonti rinnovabili entro il 2030. Un quadro a lungo termine stabile, sostenuto da un ambizioso obiettivo al 2030 che interessa le energie rinnovabili, è chiaramente il modo più sicuro per garantire all’Europa il raggiungimento degli obiettivi che ne interessano il clima, la competitività, e la sicurezza energetica” ha concluso il direttore ricordando che tra il 2005 e il 2010 la crescita delle rinnovabili è stata ottenuta soprattutto grazie ad una crescita di istallazioni che hanno prodotto energia sfruttando i venti. Per il futuro si prevede sì una ulteriore crescita dell’eolico, ma caratterizzata soprattutto dall’aumento dei parchi offshore, settore nel quale il perfezionamento delle tecnologie ha portato anche ad un abbassamento dei costi, fattore chiave che sta stimolando gli investimenti nel comparto.