L’obiettivo della campagna è quello di fare luce su produttori e rivenditori che non rispettano le direttive sull’Ecodesign e sull’Etichetta Energetica
L’obiettivo di MarketWatch sarà infatti quello di fare luce su produttori e rivenditori che non rispettano le direttive sull’Ecodesign e sull’Etichetta Energetica, privando, di conseguenza, i consumatori dei risparmi che avrebbero potuto ottenere se l’etichetta del prodotto avesse riportato i dati corretti. “Dati ufficiali – ha dichiarato il responsabile della campagna Davide Sabbadin – indicano che i rivenditori (supermercati, catene specializzate, negozi ecc.) dimenticano di apporre l’etichetta su circa il 20% dei prodotti, che così arrivano senza indicazioni energetiche al consumatore, mentre un ulteriore 15% di elettrodomestici è etichettato in modo scorretto e in queste condizioni è molto difficile comparare e scegliere bene sia per le proprie tasche che per l’ambiente”.
Il fatto che prodotti non conformi alle due direttive riescano comunque ad arrivare sul mercato e nelle nostre case determina una perdita fino al 20% dei risparmi economici ottenibili e anche un enorme di spreco di energia: circa 100 TWh all’anno, che corrisponde al consumo domestico di tutta l’Europa orientale, e si traduce in bollette più alte per tutti.
La campagna – cofinanziata dall’Unione Europea nell’ambito del fondo Intelligence Energy Europe – esaminerà ogni anno 300 punti vendita negozi fisici, di cui 60 in Italia, per controllare le etichette di oltre 25.000 prodotti; a tutto ciò affiancheremo anche test approfonditi sugli elettrodomestici. “L’obiettivo è quello di recuperare almeno il 10% di quel mancato risparmio dovuto alla etichettatura scorretta per far risparmiare ai cittadini europei oltre un miliardo di euro l’anno in bolletta, pari a 9 TWh di corrente, che corrisponde all’intero consumo residenziale annuale di un paese come la Danimarca”.