(Rinnovabili.it) – L’inefficienza costa cara. Lo sa bene la Epson (noto marchio produttore di stampanti) che attraverso il suo nuovo Business Efficiency Report – presentato oggi alla Smau di Milano – ha evidenziato uno “spreco aziendale” pari a 60 miliardi di euro all’anno in Europa e quasi 8 in Italia. Lo studio in particolare, ha rilevato che i maggiori sperperi delle imprese provengono soprattutto da una cattiva gestione dei consumi energetici e dei “rifiuti” prodotti dal ciclo dei processi aziendali.
Partendo da questa premessa, il Report ha poi calcolato che il solo consumo energetico – ambientale delle aziende che utilizzino quotidianamente le stampanti nella loro attività lavorativa è pari al 2% dei consumi ICT totale per un’azienda di servizi. Proprio per questo motivo la Epson ha proposto di ridurre del 90% le emissioni di anidride carbonica entro il 2050 nel proprio settore di competenza, sfruttando quindi, per i processi di stampa, una tecnologia consolidata a “getto d’inchiostro” piuttosto che quella al “laser”. Secondo l’a.d. di Epson Italia, Massimo Pizzocri: “non ci sono svantaggi per il cliente, anzi si risparmierà energia e si avrà uno smaltimento di materiali più efficiente del 60%, insieme ad un consistente ritorno economico per le aziende stesse.”