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Energy Efficiency Report: il futuro dell’efficienza in Italia

La ricerca ha evidenziato un risparmio di 44 milioni di tep al 2016 attraverso degli interventi strutturali di efficienza energetica nel patrimonio edilizio italiano

Se venissero attuati dei seri interventi di efficienza energetica nel patrimonio edilizio italiano, con le “opportune tecnologie” si potrebbero risparmiare teoricamente circa 44 milioni di tep (tonnellate equivalenti di petrolio) entro il 2016 – lo riportano i dati dell’Energy Efficiency Report, il primo rapporto realizzato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, presentato ieri durante un convegno  incentrato sulle potenzialità di risparmio energetico degli edifici presenti nel Belpaese. Oltre alle aspettative teoriche, lo studio rivela inoltre che la “penetrazione attesa” – ossia la percentuale del potenziale di risparmio energetico che può essere ragionevolmente raggiunta con azioni strutturali di efficientamento edilizio – non sarebbe comunque inferiore  ai 21 milioni di tep entro il 2016, una quantità superiore del 30% rispetto agli obiettivi fissati dal Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica (Paee).

Il Report, elaborato grazie alle analisi delle prestazioni energetiche di numerose categorie di edifici (tra cui uffici, scuole, università, ospedali, alberghi, ristoranti, industrie, supermercati, etc..), evidenziano l’attendibilità delle previsioni di risparmio anche sulla base di un dato incontrovertibile: gli immobili nazionali – circa 14 milioni – consumano il 36% del fabbisogno energetico complessivo del Paese. Quest’ultimo aspetto, a sua volta, è giustificato dal fatto che circa il 70% degli edifici presenti in Italia è stato costruito in un periodo in cui ancora non esistevano norme sull’efficienza energetica, mentre il 25% del patrimonio edilizio, non ha mai subito neanche un intervento di riqualificazione. Secondo gli esperti del Politecnico di Milano quindi, l’efficienza, pur non rappresentando l’unica soluzione da intraprendere per risolvere tutti i problemi energetici italiani, potrebbe comunque sostenere un miglioramento significativo dello stato energetico degli immobili per il raggiungimento degli obiettivi nazionali al 2020.

 

(Matteo Ludovisi)