Un team di ricercatori è stato in grado di generare una tensione utilizzando solo acqua e metalli, aprendo le porte ad un futuro di batterie caricate solo grazie all'umidità relativa
Studiata un “nuova” fonte di energia rinnovabile per i paesi tropicali
(Rinnovabili.it) – La prossima fonte di energia rinnovabile? L’umidità atmosferica. Dopo lo studio svolto presso l’Università Nazionale di Singapore, una nuova ricerca rimarca le potenziali energetiche dell’acqua presente nell’aria.
Usando le tempeste elettriche come punto di partenza, gli scienziati dell’Università israeliana di Tel Aviv sono stati in grado di creare un dispositivo per produrre elettricità dall’umidità relativa. Per la precisione hanno prodotto una minuscola batteria a bassa tensione che utilizza solo goccioline per caricarsi. “Abbiamo cercato di capitalizzare un fenomeno naturale: l’elettricità dall’acqua”, spiega il professor Colin Price, che ha guidato la ricerca. “L’elettricità nei temporali è generata solo dall’acqua nelle sue diverse fasi – vapore, goccioline liquide e ghiaccio”.
La ricerca prende spunto dagli ultimi lavori svolti sul tema ma l’idea di base deve la sua origine al diciannovesimo secolo. Nel 1843, infatti, il famoso fisico inglese Michael Faraday scoprì che le gocce d’acqua potevano caricare le superfici metalliche a causa dell’attrito tra i due. Uno studio molto più recente ha dimostrato, invece, che alcuni metalli generano spontaneamente una carica elettrica quando esposti all’umidità relativa. “Abbiamo esplorato questo fenomeno, basandoci sulle precedenti conoscenze sperimentali e conducendo ulteriori esperimenti, per identificare i parametri che potrebbero migliorare questa carica”, scrive il team su Scientific Reports.
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Nel dettaglio, Price e colleghi hanno condotto un esperimento in laboratorio per determinare la tensione tra due diversi metalli, esposti ad elevata umidità relativa, mentre uno dei due è collegato a terra. “Abbiamo cercato di riprodurre l’elettricità in laboratorio e abbiamo scoperto che diverse superfici metalliche isolate sono in grado di accumulare diverse quantità di carica dal vapore acqueo nell’atmosfera, ma solo se l’umidità relativa è superiore al 60%. Ciò si verifica quasi ogni giorno in estate in Israele e nella maggior parte dei paesi tropicali”.
Secondo lo scienziato, lo studio mostra il potenziale dell’umidità potenziale come fonte di energia rinnovabile. “Finora abbiamo scoperto che il metallo più adatto è lo zinco“, afferma il professor Price. “Usando due superfici metalliche – in zinco e acciaio inossidabile – siamo stati in grado di raggiungere un massimo di 1 Volt”. Come termine di paragone una batteria AA ha una tensione di 1,5 V, il che rende possibile in futuro un’applicazione pratica: sviluppare pile che possono essere caricate dal vapore acqueo nell’aria. “I risultati possono essere particolarmente importanti come fonte di energia rinnovabile nei paesi in via di sviluppo, dove molte comunità non hanno ancora accesso all’elettricità, ma l’umidità è costantemente al 60 per cento”.