(Rinnovabili.it) – La Scozia ha deciso di investire 20 milioni di sterline in un’iniziativa di riduzione dell’impatto ambientale delle sue università. Gli atenei di Strathclyde, Stirling e St Andrews potranno quindi utilizzare gli stanziamenti per portare avanti i 3 progetti nati per ottenere una drastica riduzione delle emissioni inquinanti prodotte e rilasciate. Le iniziative, qualora avessero il successo sperato, potrebbero servire da esempio per altre realtà che si stanno muovendo per abbassare la propria impronta inquinante.
All’università di St. Andrews è stato assegnato un fondo del valore di 10 milioni a fronte della presentazione di un progetto del valore totale di 25 mln per la realizzazione di un impianto a biomassa per la produzione di acqua calda che andrà a servire i laboratori e le residenze universitarie. Alla Strathclyde University sono andati invece 8 milioni di sterline per la costruzione di una centrale di cogenerazione che svilupperà energia elettrica e calore distribuiti attraverso una nuova rete che collegherà il campus ai maggiori utilizzatori energetici della zona. Alla Stirling University andranno invece 2 milioni di sterline per un impianto CHP in grado di produrre energia e calore destinati al campus e convertire la rete di teleriscaldamento esistente affinchè possa servirsi del calore di scarto, sottoprodotto dell’impianto CHP, riducendo così le emissioni inquinanti di circa 3.597 tonnellate annue.
“Il cambiamento climatico è un problema serio sia qui in Scozia come in altri paesi e tutti i lavori per limitare l’impatto di questo problema globale sono positivi“, ha detto il ministro dell’ambiente scozzese Paul Wheelhouse.