Gli investimenti pubblici nell'efficienza energetica sono un modo comprovato di fornire uno stimolo economico dopo una grave crisi, poiché l'efficienza energetica richiede molta manodopera e, quindi, posti di lavoro.
Bendt Bendtsen, ex eurodeputato, sottolinea l’importante ruolo dell’efficienza energetica per affrontare le crisi economiche
(Rinnovabili.it) – Le misure di efficienza energetica, compreso il necessario rinnovo degli edifici dell’eurozona, dovrebbero essere incluse nel piano di risanamento economico a seguito della pandemia da covid-19, attualmente in fase di elaborazione da parte della Commissione Europea. Questo è quanto afferma Bendt Bendtsen, ex deputato al Parlamento Europeo e attualmente a guida di un gruppo di interesse sull’efficienza energetica. “Il sostegno dell’UE deve essere subordinato a iniziative ecologiche“, ha dichiarato Bendtsen a Euroactiv, “e penso sia necessario, perché la crisi da covid-19 un giorno sarà finita, ma la crisi climatica non scomparirà“.
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In un vertice tenutosi il 26 marzo, i leader dell’UE hanno chiesto alla Commissione di iniziare a preparare “un piano di ripresa globale”, in grado di integrare anche la transizione verde e quella digitale. Da allora, Frans Timmermans, vicepresidente dell’esecutivo UE e responsabile del Green Deal, si è impegnato a “lavorare per una ripresa verde”, elencando tutte le fonti di energia pulita che svolgeranno un ruolo cruciale nella transizione. Ma gli attivisti ambientali hanno fatto un ulteriore passo in avanti, esortando la Commissione a subordinare parte degli aiuti di recupero dell’UE a impegni ecologici e all’efficienza energetica.
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I paesi dell’Est Europa sono stati tra i primi a mettere in dubbio le politiche climatiche del blocco durante la crisi del coronavirus, con il primo ministro ceco Andrej Babiš che ha suggerito di abbandonare il Green Deal durante l’emergenza. Ma Bendtsen ha esortato i leader dell’UE a trarre insegnamenti dal crollo finanziario del 2008 e garantire che le misure di sostenibilità a lungo termine siano piuttosto prioritarie nei piani di risanamento. “Gli investimenti pubblici nell’efficienza energetica sono un modo comprovato di fornire uno stimolo economico dopo una grave crisi. Poiché l’efficienza energetica richiede molta manodopera, si traduce in una significativa creazione di posti di lavoro“, ha confermato Jan Rosenow del think tank Regulatory Assistance Project.
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Secondo Rosenow, l’Europa potrebbe imparare dai precedenti piani di risanamento, ad esempio facendo riferimento all’American Recovery Act, adottato dopo il crollo finanziario del 2008. “La pandemia avrà un impatto notevole sulla nostra economia. L’iniezione di investimenti nell’efficienza energetica può aiutare a riportare l’UE sulla buona strada“, ha sottolineato Rosenow. Inoltre, secondo Bendtsen, l’entità delle finanze necessarie per rilanciare l’economia dopo la pandemia sarà massiccia e “molto, molto maggiore” rispetto a quella a cui si fa abitualmente riferimento per la transizione e l’efficienza energetica. Infatti, durante il fine settimana, il commissario per il mercato interno dell’UE, Thiery Breton, ha dichiarato che i paesi dell’UE potrebbero spendere circa il 10% della loro ricchezza nazionale (PIL) per rilanciare l’economia, ovvero circa 1,6 mila miliardi di euro.