(Rinnovabili.it) – Se si cerca il cuore della “white economy” italiana, il ramo dell’economia relativo all’efficienza e alla riqualificazione energetica, è a nord che bisogna andare. Nonostante la cultura aziendale della razionalizzazione e risparmio dell’energia sia oramai diffusa in modo relativamente uniforme in tutte le regioni, è nel Nord Italia che si trova la metà delle 360 mila imprese che hanno fatto dell’efficienza energetica una priorità aziendale. A dirlo sono i dati elaborati da Avvenia che mettono sul podio dell’economia bianca alla classifica regionale Lombardia, Veneto e Lazio, rispettivamente con oltre 66 mila aziende, 39 mila imprese e 34 mila imprese attente alle prestazioni energetiche.
Nella classifica di Avvenia seguono poi l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Toscana, la Campania e la Puglia, rispettivamente con 30, 27, 26, 22 e 21 mila imprese attente alle loro performance energetiche. Ottimo anche il posizionamento della Sicilia, con 20 mila, e delle Marche, con 11 mila imprese. Passando ad una scala provinciale la classifica appare dominata da Roma e Milano, rispettivamente con oltre 20 mila imprese “bianche”, seguite da Napoli con circa 14 mila imprese e Torino con poco più di 12 mila. «Sull’efficienza energetica l’Italia si dimostra così ancora una volta all’avanguardia. Anche i finanziamenti al settore stanno diventando una realtà importante del mercato finanziario, dove i classici squilibri Nord-Sud vengono superati e dove la “white economy” è ormai diventata patrimonio di tutti» commenta l’ingegner Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia.
A dare un ulteriore contributo all’affermazione di una cultura aziendale dell’efficienza energetica, secondo la società è stata la nuova norma sulle Diagnosi Energetiche Obbligatorie (DEO). Il decreto legislativo 102/2014, approvato il 20 luglio 2014, ha recepito le regole europee della direttiva 27 sull’efficienza energetica introducendo l’obbligo di sottoporsi entro il 5 dicembre 2015 ad un primo audit, da ripetersi poi ogni 4 anni per tutte le imprese che hanno almeno uno dei seguenti requisiti: oltre 250 dipendenti, fatturato superiore a 50 milioni di euro, bilancio annuo oltre 43 milioni di euro. Lo stesso obbligo vige anche per tutte le imprese “energivore”, a prescindere da dipendenti e fatturato.