Rinnovabili

Efficienza energetica Made in Italy

Continua l’avanzata dell’efficienza energetica nel nostro Paese. Migliorata di 1 punto percentuale dal 2009 al 2010 e fattore determinante nel risparmio complessivo di 57.595 GWh registrato nel 2011,  è oggi un comparto essenziale per il Paese e il fattore chiave nel processo di riconversione orientato alla green economy. Il secondo “Rapporto sull’Efficienza Energetica”, predisposto dall’ENEA e presentato questa mattina al Ministero dello Sviluppo Economico, ha confermato il reale contributo dell’Italia al raggiungimento degli obiettivi comunitari. Secondo quanto ci ha spiegato Rino Romani dell’Unità Tecnica Efficienza Energetica dell’ENEA, autore insieme a Walter Cariani di questa seconda edizione del Rapporto, nonostante ci sia ancora molto da fare, il nostro Paese è sulla giusta strada per il conseguimento degli obiettivi previsti dal Piano di Azione per l’Efficienza Energetica, grazie soprattutto agli strumenti messi in atto per conseguirli.

 

“Il risparmio che noi abbiamo monitorato e conteggiato e che, lo ricordiamo, è arrivato alla soglia dei 60.000 GWh – ha riferito Romani – è stato possibile essenzialmente grazie alle misure e ai programmi previsti dal PAEE 2011: tre strumenti di incentivazione, ovvero i Titoli di Efficienza Energetica, la detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, e l’eco-bonus per l’acquisto di vetture ecologiche, e il meccanismo normativo messo in atto per recepire la Direttiva europea sulle prestazioni energetiche degli edifici, Direttiva che impone alle nuove costruzioni consumi ridotti calcolati sul metro quadrato”.

 

Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 14 novembre 2012 ed entrata in vigore una ventina di giorni dopo (il 4 dicembre), la nuova Direttiva sull’efficienza energetica dovrà essere recepita entro il 5 giugno del 2013. Due sono gli elementi chiave con i quali essa mantiene un alto livello di ambizione: una definizione chiara degli obiettivi europei per l’efficienza energetica e l’obbligo di fissare entro il 30 aprile 2013 un obiettivo nazionale indicativo in materia. A giugno del 2014 la valutazione di quanto compiuto dal nostro Paese verso il raggiungimento degli obiettivi comunitari, ma è impossibile negare il forte impegno che l’Italia ha messo e continua a mettere nella pianificazione strategica e nel monitoraggio dei progressi fatti.
Ma Romani ribadisce: “C’è ancora molto da fare: alcuni settori sono più avanzati, come quello del residenziale e dell’industria, altri invece sono ancora in ritardo, come il terziario e quello dei trasporti”. Ecco perché, ci ha spiegato, cruciali saranno i decreti “Conto Energia Termico” e “Certificati Bianchi”, emessi dal Governo alla fine dell’anno scorso proprio per superare le criticità di questi due settori. “Abbiamo raggiunto quasi il 50% degli obiettivi al 2016 definiti nel PAEE – ha detto – ma è necessario che certi settori operino meglio e migliorino i loro consumi energetici”. Il settore pubblico è uno di questi, per esempio, ed è ora chiamato dalla nuova Direttiva a uno sforzo non trascurabile per sfruttare le grosse potenzialità di risparmio che si ritiene esso abbia. Una volta recepita, sarà poi la Direttiva a guidare la politica nazionale in materia.

 

Come dichiarato dal Commissario dell’ENEA, Giovanni Lelli, “il rapporto presentato oggi costituisce la base di conoscenza che supporta il decisore pubblico nel percorso di attuazione, verifica e messa a punto di nuove politiche”. Significativa, per Lelli, la ricaduta che i risultati emersi avranno sull’economia italiana: “L’Italia deve ora massimizzare le opportunità connesse all’efficienza energetica, prima priorità della Strategia Energetica Nazionale, puntando a superare gli obiettivi europei al 2020 e realizzando una filiera industriale di prodotti e servizi per l’efficienza energetica competitiva su un mercato internazionale in via d’espansione”.

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