(Rinnovabili.it) – Concentrata sulla riduzione delle emissioni l’Ue entro il 2020 dovrà rispettare un taglio degli inquinanti del 20%. Per ottenere buoni risultati sono state proposte diverse misure di intervento che, concentrandosi sul settore trasporti e sul ruolo degli edifici pubblici, propongono efficienza energetica e riduzione degli sprechi. Per far questo vengono costantemente proposti sistemi di controllo dei consumi e di riduzione delle dispersioni che consentono ai consumatori di gestire meglio i propri bisogni quotidiani.
Per racchiudere tutte le proposte per la riduzione dei consumi energetici e per il miglioramento dell’efficienza energetica l’Europa ad ottobre ha avviato il progetto IURBAN (Intelligent URBAn eNergy tool) con lo scopo di realizzare uno strumento intelligente che offra ai consumatori la possibilità di controllare i propri consumi. Oltre al monitoraggio grazie ad una apposita piattaforma web IURBAN permette di conoscere le offerte dei diversi fornitori di energia e scegliere in modo più consapevole che tipo di regime energetico utilizzare sia a livello personale che di quartiere o addirittura cittadino. La piattaforma sarà quindi costituita da un sistema di supporto decisionale locale (LDSS-local decision support system) che coinvolgendo i cittadini permetterà di ottenere in tempo reale i dati relativi al consumo di energia, numeri che possono essere visualizzati su una interfaccia fruibile da smart-phone, tablet e pc. Un supporto centrale (centralised decision support system-CDSS) raccoglierà infine tutti i dati forniti dai LDSS fornendo un valido supporto informativo per le autorità e i fornitori energetici che conoscendo più da vicino le esigenze e il comportamento delle famiglie potranno adeguare al meglio le offerte alla domanda.
Il servizio, sviluppato in collaborazione con consumatori e con i governi della città di Plovdiv in Bulgaria e Rijeka (Croazia) è parte integrante della strategia di trasformazione delle città in Smart City e potrà essere testato grazie al finanziamento elargito dall’Europa di 3,8 milioni di euro con la prospettiva di completare le ricerche entro settembre 2016.