Nel periodo 2014-2017 le misure di policy hanno prodotto risparmi di energia finale cumulati per circa 7,5 Mtep, pari a circa il 30% del target al 2020
I trend dell’efficienza energetica in Italia dal 2014 al 2017
(Rinnovabili.it) – L’efficienza energetica in Italia prosegue il suo percorso verso gli obiettivi 2020 senza uscire dai binari. È quanto fa sapere il Ministero dello Sviluppo economico con la pubblicazione della relazione annuale su consumi energetici e risparmi ottenuti. Il documento, elaborato dall’Enea per il MiSE, illustra i principali risultati conseguiti nel periodo 2014-2017 descrivendo il contributo delle singole misure attivate sul territorio nazionale, dai Certificati bianchi al Conto Termico, dagli ecobonus al fondo nazionale efficienza energetica per finire con il Piano impresa 4.0.
Il quadro che restituisce è quello di una nazione che progredisce sia in termini di gestione della domanda che di risparmio energetico. Nel dettaglio, nel 2016, la domanda di energia primaria si è ridotta dello 0,8 per cento rispetto all’anno precedente (unico picco in un trend complessivo decrescente) con un consumo pari a 148,4 Mtep. Nello stesso anno, i consumi finali di energia (esclusi gli usi non energetici) sono stati pari a 115,9 Mtep, in lieve diminuzione (-0,3 per cento) rispetto al 2015 grazie alla flessione registrata nei settori trasporti e residenziale. “Con l’attuale trend – si legge nel documento è possibile stimare un consumo di energia finale al 2020 al di sotto del target fissato a 124 Mtep (-1,2%)”.
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In merito al target di risparmio obbligatorio nel periodo 2014-2017 le misure di policy di efficienza energetica in Italia hanno prodotto risparmi di energia finale cumulati per circa 7,5 Mtep, pari a circa il 30 per cento del target al 2020. A questi vanno aggiunti anche altri tagli derivanti dalle altre iniziative messe in campo a livello regionale e locale. “Considerato che si tratta di risparmio cumulato, – scrivono gli autori – si stima necessario mantenere almeno l’attuale trend di risparmi per raggiungere l’obiettivo dei 25,5 Mtep al 2020”.
Uno dei dati più interessanti del report riguarda l’intensità energetica primaria, che rappresenta una misura dell’efficienza energetica del sistema economico di una nazione: nel 2016 il Belpaese ha mostrato una riduzione di questo fattore (meno 1,8%) tra le più importanti della Unione Europea. Tra gli Stati membri “occidentali” il risultato raggiunto è dietro solo a Francia, Spagna e Regno Unito, rimanendo comunque ben al di sotto della media dei Ventotto.
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