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Efficienza energetica, imprese “in movimento” con ABB

Si è concluso l’Energy Efficiency Simposio di ABB, una due giorni di confronto tra aziende e stakeholders per promuovere le best practice in ambito energetico industriale. L’evento si inserisce nel contesto dell’Energy Efficiency Movement, iniziativa globale di ABB riunisce imprese, fornitori ed enti di ricerca sotto un unico obiettivo: l’efficienza energetica

Efficienza energetica, imprese
Linea di stampa a caldo. Via depositphotos.com

In collaborazione con ABB

(Rinnovabili.it) – L’efficienza energetica sarà il first fuel della Transizione ecologica e, secondo le previsioni di IEA, il settore industriale potrebbe esserne il principale acceleratore, per tecnologie e forza economica. È in questo contesto che si è svolto gli scorsi 8 e 9 maggio, presso il sito produttivo di ABB E-Mobility di San Giovanni Valdarno(Arezzo), l’Energy Efficiency Simposio, un momento di confronto tra stakeholders sulle opportunità che offre l’efficienza energetica oggi. Se infatti l’obiettivo di ridurre la quantità di CO2 sarà sempre più centrale in futuro per il settore dell’industria, i costi energetici sono già oggi un grosso vincolo di competitività per le aziende, specie per quelle energivore. L’Energy Efficiency Simposio di ABB va proprio in questa direzione. Dai costruttori di impianti agli sviluppatori di software, dai produttori di componentistica all’automazione, tutti con un unico scopo: migliorare l’efficienza energetica e ridurre consumi ed emissioni. Un investimento dall’elevatissimo moltiplicatore. “Il Simposio si inserisce nella cornice dell’Energy Efficiency Movement – spiega Sara Saltalamacchia, Sustainability Champion di Motion Italia in ABB – l’iniziativa mondiale lanciata da ABB nel 2021 che riunisce oltre 400 realtà di diversi settori industriali, di cui 15 italiane”.

Simposio ABB: approccio sempre più green delle imprese

Nella due giorni di incontri conclusasi lo scorso maggio, i partecipanti hanno approfondito idee e tematiche green per favorire la competitività insieme agli obiettivi climatici. Se, infatti, la pandemia ha contribuito in prima battuta ad accendere i riflettori sul tema della sostenibilità, sono state poi le più recenti tensioni geopolitiche a far scoppiare la crisi energetica e delle materie prime, spingendo sempre più il sistema verso fonti energetiche sostenibili e approcci di economia circolare. Cosa serve a un’impresa per diventare green? Per adottare un approccio di sostenibilità alla propria azienda, vanno innanzitutto valutati tutti i processi che consumano energia. Dove si consuma di più? Ci sono scarti di produzione? Si può lavorare sulla loro limitazione o sul recupero? L’approccio è per certi versi “sartoriale”, specifico per ogni realtà, e consiste nel condurre una diagnosi di tutte le attività che caratterizzano l’azienda, per individuare aree di intervento. Al fianco delle iniziative più classiche, poi, come l’installazione dei pannelli fotovoltaici, si può prendere in considerazione il passaggio a una flotta mezzi elettrificata e la sostituzione delle attrezzature con macchine più efficienti. Un esempio? L’implementazione di motori elettrici ad alta efficienza (come per esempio il motore ultra-premium IE5-SynRM | ABB), equipaggiati con azionamenti a velocità variabile (o drives), azione che può migliorare l’efficienza fino al 30%, con tempi di ritorno dell’investimento di pochi anni. 

Boat Lift, anche la nautica diventa green

Veniamo ad alcuni esempi virtuosi di efficientamento  possibili grazie alle tecnologie e alla conoscenza di ABB. L’ambito è quello nautico e marittimo, settore tra i maggiori contributori al conto delle emissioni di gas climalteranti globali: Boat Lift, azienda cuneese attiva dal 2006 nel campo dei sistemi di sollevamento per le imbarcazioni. Boat Lift realizza gru con ruote per rimessaggio, trasporto e spostamento di barche e natanti in porto. L’azienda ha appena sviluppato un modello 100% elettrico:una rivoluzione perché questi impianti sono da sempre pensati per funzionare con motori diesel che azionano tutta l’idraulica. “Il nostro è senz’altro un settore di nicchia – nota Matteo Scarafiotti, responsabile marketing di Boat Lift – ma è importante che ciascuno faccia la sua parte. Per questo abbiamo deciso di sviluppare un’applicazione completamente elettrica e appoggiarci alle competenze di un partner come ABB”.

È così che nasce Travel Lift, un sistema composto da batterie al litio, motori in bassa tensione e inverter (serie ACS380 e ACS880 di ABB ). “Essendo la prima applicazione di questo tipo nel settore, siamo partiti da un foglio bianco – prosegue Scarafiotti –. Così abbiamo sviluppato il prodotto con ABB fin dalla fase progettuale: noi avevamo le idee chiare sugli obiettivi, mentre ABB ha messo la propria competenza nel mondo degli inverter e il know how sui motori asincroni”. Risultato? Costi d’esercizio minori e prestazioni migliorate. Basti pensare che un Travel lift 100% elettricoutilizza molti meno componenti rispetto alle macchine tradizionali, eliminando così le costose manutenzioni periodiche dell’impianto idraulico. Non solo: considerato un ciclo carica-scarica completo della batteria ogni giorno per sei giorni a settimana, il risparmio stimato da Boat Lift è di oltre 2600 litri di gasolio. Una quantità di CO2 evitata pari al “lavoro” di assorbimento di più di 100 alberi per 10 anni. In altre parole, l’impronta carbonica di un sollevatore elettrico rispetto a un analogo modello a gasolio è circa il 40% inferiore. Dopo aver aderito all’Energy Efficiency Movement, Boat Lift si è dotata anche di un impianto fotovoltaico che copre buona parte dei fabbisogni dell’azienda e impiega olii biodegradabili per l’esercizio dei circuiti idraulici dei macchinari prodotti.

Stampaggio a caldo, Farina Presse: prestazioni al top e consumi giù

Altro caso studio è quello di Farina Presse, azienda di Suello (Lecco), che progetta e costruisce presse per lo stampaggio a caldo di componenti metallici e dispositivi per l’automazione. L’impresa ha conosciuto negli ultimi anni un vero e proprio ripensamento dei processi industriali, entrando anch’essa a far parte dell’Energy Efficiency Movement. L’ufficio tecnico dell’azienda, infatti, sfruttando le tecnologie ABB, ha sviluppato una soluzione che recupera buona parte dell’energia di processo, che con impianti tradizionali andrebbe persa sotto forma di calore. “Abbiamo applicato il principio del recupero di energia cinetica alle nostre macchine, proprio come avviene per la rigenerazione in frenata per i veicoli elettrificati”, nota Marco Gritti, Managing Director e CEO di Farina Presse. Con questo intervento, le presse dello stabilimento sono in grado di recuperare fino al 40% dell’energia elettrica, per poi riutilizzarla secondo necessità. La tecnologia è denominata KERS, acronimo di Kinetic Energy Recovery System, e agisce principalmente nella prima fase del processo di stampaggio, dove le dissipazioni negli apparati frizione e freno sono maggiori.

Il funzionamento avviene grazie all’integrazione di motori torque e inverter di nuova generazione (serie ACS880 Multidrive) targati ABB. Anche qui, grazie agli interventi di efficientamento energetico, i consumi crollano drasticamente e il risparmio cresce, tanto che Farina Presse nel solo 2021 ha venduto 7 impianti di questo tipo, spiegando ai clienti le opportunità che offrono, considerati anche gli attuali costi dell’energia. Per fare un confronto, se le macchine per lo stampaggio a caldo fossero state tradizionali, e quindi sprovviste di tecnologia KERS, avrebbero consumato in media 1700000 kWh di energia in più, corrispondenti a circa 1300 tonnellate di CO2 liberate in atmosfera. Un risparmio di energia stimato del 40%, che si traduce in bollette molto più leggere. 

L’Energy Efficiency Movement non unisce solamente aziende del settore industriale: SDA Bocconi School of Management è entrata a far parte del movimento promosso da ABB. Coinvolta nella promozione della sostenibilità attraverso la ricerca e i programmi di formazione, SDA Bocconi punta alla riduzione del 24% delle proprie emissioni di CO2 entro il 2025. Il forte impegno è tangibile anche nel nuovo Campus, la cui progettazione è basata su criteri di massima sostenibilità ambientale, ottenendo la certificazione LEED Platinum, un programma volontario che concerne tutto il ciclo di vita dell’edificio, dalla progettazione alla costruzione.