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Efficienza energetica: da Strasburgo il primo ok alla Direttiva UE

La nuova normativa prevede misure obbligatorie come la riqualificazione degli edifici pubblici e programmi di risparmio energetico per le utilities. Il voto in plenaria è previsto per settembre

(Rinnovabili.it) – Il testo, se pur ancora provvisorio, ha fatto penare non poco gli organi governativi europei. Ma ora la Direttiva sull’Efficienza energetica può contare sull’accordo raggiunto lo scorso 13 giugno tra Commissione, Parlamento e Consiglio UE e procedere con il normale iter legislativo. Il primo passo in tal senso è stata l’adozione a Strasburgo della risoluzione presentata dall’eurodeputato Claude Turnes, lo stesso che nei mesi passati ha condotto i negoziati con i rappresentanti dei Ventisette. Il Comitato Energia ha approvato il testo della direttiva con 42 voti a favore e due contrari, preparando il terreno alla votazione in plenaria che si terrà settembre.

“La nuova direttiva sull’efficienza energetica – ha commentato a margine della votazione Turmes – stabilisce un obiettivo del 20% e prevede misure vincolanti che contribuiranno a colmare il divario che l’UE deve colmare per raggiungere il suo impegno a ridurre il consumo energetico del 20% entro il 2020. Per riempire questa lacuna deve essere fatto ancora molto. Raggiungere il nostro obiettivo ha senso, non solo per migliorare la nostra sicurezza energetica e i target climatici, ma anche sul fronte economico, perché può stimolare l’attività il mercato e creare milioni di posti di lavoro, mentre riduce le bollette energetiche per le imprese e le famiglie e la nostra dipendenza dalle importazioni di energia”.

Il provvedimento impone agli Stati membri di riqualificare energicamente il 3% dell’area calpestabile degli edifici governativi, con una “metratura utile totale” di oltre 500 m², abbassando la soglia a 250 m² a partire da luglio 2015. Le imprese energetiche dovranno impegnarsi a raggiungere un obiettivo cumulativo di riduzione dell’energia venduta pari ad almeno l’1,5% l’anno a partire dal 2014 e fino al 2020 escludendo dal volume venduto l’energia destinata ai trasporti.

Tutte le grandi imprese sarebbero inoltre tenute a sottoporsi a un audit energetico entro tre anni dall’entrata in vigore della direttiva e con una cadenza quadriennale. La normativa prevede inoltre che i fornitori di energia aiutino, entro il 1° gennaio 2015, i consumatori nella lettura delle fatturazioni, con bollette chiare e un’opera di informazione a supporto e i deputati hanno anche proposto di istituire strutture di finanziamento per misure di efficienza energetica.