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Efficienza energetica: l’aviazione mondiale in ritardo di 12 anni

L’efficienza energetica dei motori per gli aeromobili è cresciuta nel tempo, ma ad un ritmo troppo lento per centrare gli obiettivi climatici dell’ONU

Efficienza energetica l'aviazione mondiale è in ritardo di 12 anni

 

(Rinnovabili.it) – L’industria aeronautica è in ritardo di 12 anni sulla tabella di marcia che dovrebbe portarla a centrare gli obiettivi di efficienza energetica stabiliti per il 2020 e il 2030 dall’ONU per i nuovi velivoli. Lo rivela una ricerca del Council on Clean Transportation (ICCT), che  ha mostrato come il consumo di carburante medio dei nuovi aerei abbia fatto registrare miglioramenti di appena l’1.1% l’anno negli ultimi cinque anni.

Nel 2010, la International Civil Aviation Organisation (ICAO) ha fissato l’obiettivo di produrre miglioramenti nell’efficienza del carburante pari al 2% l’anno fino al 2020. Ma lo studio mostra come essa stia crescendo di un valore annuo pari a poco più della metà. Infatti, se il consumo di carburante medio di nuovi aerei è sceso di circa il 45 per cento dal 1968, ma il tasso di miglioramento dell’efficienza non è variato in modo significativo.

 

I ricercatori prevedono che le cose miglioreranno nei prossimi anni, ma nel frattempo il rapporto invita l’ICAO ad introdurre regole più severe per accelerare i tempi.

Entro il prossimo anno, l’organizzazione dovrà concordare un nuovo tetto per la CO2 da applicare ai nuovi aeromobili, misura che entrerà in vigore nel 2020. È un questo percorso che si inserisce lo studio dell’ICCT, nel tentativo di far sì che venga introdotto uno «standard di CO2 significativo» per incoraggiare una maggior ricerca nel settore dell’efficienza energetica degli aeromobili.

 

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«Questo studio conferma che i costruttori non stanno fornendo velivoli sufficientemente efficienti per raggiungere gli obiettivi delle Nazioni Unite – ha detto Andrew Murphy, responsabile aviazione sostenibile della ONG Transport and Environment – ICAO deve aiutare le compagnie aeree soddisfare i propri obiettivi climatici piuttosto che fare affari come al solito».

La notizia arriva proprio quando la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha appena approvato un prestito di 380 milioni di euro per la ricerca e sviluppo del ramo della Rolls Royce che si occupa di motori per l’aeronautica.