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Efficienza energetica, 7 proposte perché l’Italia non perda il treno

Gli Amici della Terra: “Superare la fase dell’ambientalismo antindustriale: le produzioni difficili possono diventare ambientalmente sostenibili a partire da nuovi investimenti in efficienza energetica”

Efficienza energetica, 7 proposte perché l’Italia non perda il treno(Rinnovabili.it) – La ripresa vuole efficienza. Questo il titolo e il leitmotiv della Conferenza nazionale per l’efficienza energetica apertasi ieri a Roma. L’evento, giunto alla sua quinta edizione, è stato focalizzato stavolta sul tema della reale efficacia dell’intervento pubblico in questo settore e il ruolo della crisi nell’attuale calo dei consumi.

“Le politiche energetico-ambientali possono essere realmente un’opportunità  per uscire dalla crisi solo se si sarà in grado di misurarne l’efficacia attraverso accurate analisi di costi e benefici- spiega l’associazione Amici della Terra, organizzatori della Conferenza – Fuori dalla retorica della cosiddetta green economy, sono necessarie misure che consentano non solo alle piccole e medie imprese ma anche alla nostra industria manifatturiera di recuperare competitività attraverso investimenti nella qualità ambientale e nell’efficienza energetica, sia dei processi produttivi che dei prodotti. La vera sfida di una politica ambientale avanzata non è chiudere o delocalizzare le produzioni difficili ma renderle ambientalmente sostenibili”.

 

Le basi da cui partire ci sono: oggi i consumi energetici sono più contenuti e abbiamo dimostrato di avere tutte le carte in regola per raggiungere gli obiettivi fissati dell’unione Europea per il 2020. Riuscire a trasformare questo periodo di crisi economica in una nuova opportunità di crescita, significa riuscire a superare le resistenze rimaste, le stesse che bloccano i negoziati a livello internazionale per la definizione di obiettivi condivisi a livello globale di riduzione delle emissioni climalteranti. Per porre su basi solide il raggiungimento degli obiettivi 2020 e la formulazione di nuovi e ambiziosi obiettivi 2030 di politica energetico-ambientale gli Amici della Terra presentano sette proposte:

 

1) impostare il nuovo Piano nazionale di Azione per l’efficienza energetica con obiettivi 2020 che siano fondati su indicatori effettiva efficienza nei diversi settori di uso dell’energia.

 

2) attivare tempestivamente una fase di consultazione sui contenuti del nuovo piano nazionale di Azione per l’efficienza energetica (che dovrà essere approvato entro aprile 2014) e un processo di concertazione con le parti sociali interessate di obiettivi di politica industriale che consenta un rilancio della competitività dell’industria basato su un nuovo ciclo di Dossier efficienza energetica investimenti nel miglioramento dell’efficienza energetica e della qualità ambientale dei processi produttivi;

 

3) interrompere subito le aste per l’incentivazione delle rinnovabili elettriche meno efficienti come l’eolico o le biomasse per la sola generazione elettrica; se già oggi il Governo si propone di attivare meccanismi parzialmente retroattivi per attenuare il costo degli incentivi già assegnati, innanzitutto occorre smettere di assegnarne di nuovi;

 

4) concentrare tutte le risorse residue disponibili in iniziative di sostegno alle rinnovabili termiche e all’efficienza energetica attraverso criteri fortemente selettivi.

 

5) privilegiare l’uso delle risorse dei fondi strutturali e dei piani di sviluppo rurale della programmazione 2014-2020 per la promozione delle rinnovabili termiche e dell’efficienza energetica;

 

6) nell’ambito dei fondi strutturali della programmazione 2014-2020, destinati alla politica industriale dare priorità alle misure di sostegno che rispondano ai criteri di “aiuti di Stato per la tutela ambientale” secondo quanto previsto dalla specifica disciplina comunitaria. Il regime degli “aiuti di Stato per la tutela ambientale” consente un’intensità di aiuto più elevata di quella consentita ordinariamente, nei costi per investimenti nei processi produttivi che abbiano requisiti superiori in termini di prestazioni energetico ambientali a quelli obbligatori secondo la normativa ambientale ed energetica ed è utilizzabile anche per le grandi imprese;

 

7) collegare i nuovi regimi tariffari dedicati alle imprese energivore a interventi qualificanti (sistemi di gestione ISO 50001) e investimenti nell’efficienza energetica dei processi produttivi.