Secondo la IEA, i già lenti progressi mondiali sull'efficienza energetica sono destinati a a rallentare ancora a causa degli impatti economici della pandemia. Birol: "Dovrebbe essere in cima alle liste governative per una ripresa sostenibile"
Pubblicato il report IEA “L’Efficienza Energetica 2020”
(Rinnovabili.it) – Il 2020 sarà ricordato anche come l’annus horribilis dell’efficienza energetica. I già pochi sforzi convogliati su questo settore a livello mondiale, hanno subito gli effetti della pandemia. Con il risultato di rallentare ancora di più i progressi in termini di energia risparmiata. A dipingere il quadro globale dell’efficienza energetica 2020 è oggi la IEA (International Energy Agency) attraverso un rapporto dedicato. Un documento che individua i problemi attuali e prova immaginare un percorso di accelerazione in linea con le necessità di decarbonizzazione mondiale.
I progressi (e non) in questo campo sono misurati tramite l’intensità energetica, un indicatore fortemente collegato allo sviluppo economico. Il suo valore è dato dal rapporto di due grandezze: il Consumo Interno Lordo di energia e il Prodotto Interno lordo (PIL). Tanto più bassa è l’intensità energetica tanto più cresce l’efficienza energetica della economia interessata.
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Peccato che dal 2015, i miglioramenti in questo campo abbiamo cominciato a calare. La crisi del COVI-19 e il conseguente impatto a livello economico ed energetico, hanno peggiorato la situazione. Oggi il trend ha dimezzato la sua velocità, scendendo ben al di sotto del livello necessario per la decarbonizzazione 2050. Il che significa che attualmente ogni unità di produzione economica utilizza più energia di quanto farebbe altrimenti. Ciò è dovuto principalmente al fatto che le industrie ad alta intensità energetica, come la siderurgica e la chimica, sembrano essere state colpite dalla crisi in modo meno grave rispetto ad altre parti dell’economia.
Un piano di ripresa per l’efficienza energetica 2020
Secondo il report gli investimenti in nuovi edifici, attrezzature industriali e veicoli ad alta efficienza energetica dovrebbero diminuire del 9% nel 2020, in linea con il calo della crescita economica. Unico punto luminoso, i miglioramenti ottenuti nel segmento degli elettrodomestici. I dati fino alla fine del terzo trimestre del 2020 indicavano che la crisi del COVID-19 avesse aumentato l’interesse delle famiglie per l’acquisto di nuovi e più efficienti apparecchi.
Per la IEA la soluzione sta nei pacchetti di stimolo preparati dai Governi per la fase di ripresa. Questi elementi hanno il potenziale per guidare investimenti e cambiamenti strutturali capaci di ridurre l’intensità energetica in tutti i settori dell’economia. Ad oggi però si concentrano solo su alcuni settori, come l’edilizia o la mobilità.
“Accogliamo con favore i piani governativi per aumentare la spesa per l’efficienza energetica 2020 in risposta alla crisi economica […] ma ciò che abbiamo visto finora è tutt’altro che sufficiente”, ha affermato Birol. “L’efficienza energetica dovrebbe essere in cima alla lista delle cose da fare per i governi che perseguono una ripresa sostenibile: è una fonte di occupazione, stimola l’attività economica, fa risparmiare denaro ai consumatori, modernizza le infrastrutture vitali e riduce le emissioni. Non ci sono scuse per non investirvi molte più risorse”.
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