(Rinnovabili.it) – Certificati bianchi ed ecobonus hanno colpito nel segno. In dieci anni l’Italia ha fatto dell’efficienza energetica uno dei suoi stendardi a livello europeo, risparmiando alla bolletta nazionale quasi 10 Mtep. A fare i conti è, come ogni anno, l’Enea, nelle pagine del suo V Rapporto sull’Efficienza Energetica. Il dati della relazione mettono in evidenza essenzialmente due aspetti: gli italiani sono rispondono con entusiasmo alle politiche dedicate al risparmio energetico ma persistono freni (a livello informativo e burocratico) che rallentano il raggiungimento del pieno potenziale.
Il percorso verso l’obiettivo fissato dall’Unione europea per il 2020, ci vede a poco più di un terzo del cammino, ma il settore civile italiano – quello che per sua natura assorbe la quota maggiore dell’energia – ha dimostrato grandi risultati dal 2007 a oggi.
Basti pensare che in questo lasso di tempo le famiglie italiane hanno investito quasi 28 miliardi di euro per ridurre gli sprechi e rendere più efficienti le proprie abitazioni, realizzando 2,5 milioni di interventi di riqualificazione energetica. Ed è qui che si può pretendere ancora di più come spiega il Presidente dell’ENEA Federico Testa. “Un tema rilevante, sul quale finora si è fatto poco è quello dei condomini anni ‘60 e ‘70, particolarmente poco efficienti dal punto di vista energetico. Dobbiamo trovare meccanismi incentivanti per consentire di diventare ‘green’ anche a quanti vivono in questi complessi e non hanno risorse da investire”.
Focalizzandoci solo sulle performance del 2014 scopriamo che il settore residenziale ha registrato la maggiore riduzione nei consumi energetici: meno 15,0% rispetto al 2013 con un consumo totale pari a 25,5 Mtep. Il calo ha interessato tutte le fonti energetiche: in particolare, il consumo di gas naturale si è ridotto del 19,8% rispetto al 2013; quello della legna del 14,6% e quello dell’energia elettrica del 4,1%. Il gas naturale copre oltre il 40% dei consumi del settore, seguito dalla legna (22,1%) e dall’energia elettrica (21,7%).
Nel complesso – sommando i risparmi catalizzati in settore civile, industriale e trasporti – con le misure per l’efficienza energetica sono stati risparmiati quasi 10 Mtep l’anno, evitando 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica e 3 miliardi di euro di spese per importare fonti fossili, ottenendo così un livello d’intensità energetica del 18% inferiore della media Ue.