(Rinnovabili.it) – Il generatore termoelettrico è un dispositivo che non consuma elettricità perché riesce a recuperare la potenza di cui ha bisogno dal calore che genera e che converte in elettricità direttamente sfruttando un meccanismo noto come “Effetto Seeback”. La differenza di temperatura tra due conduttori elettrici o semiconduttori dissimili produce una differenza di tensione tra di loro e quando uno dei due conduttori o semiconduttori viene riscaldato gli elettroni passano dal lato caldo al più freddo. Se la coppia è collegata da un circuito elettrico la corrente continua passa attraverso il circuito.
Detto questo bisogna ricordare che la generazione termoelettrica è largamente utilizzata in campo aerospaziale e militare. Al fine di ottimizzare questa tecnologica e renderla fruibile a livello civile la tecnologia deve essere adattata a temperature più basse rispetto a quelle normalmente impiegate ed è proprio questo l’obiettivo del progetto GETER (Thermoelectric generation with residual heat energy) finanziato dall’Europa e in sviluppo presso l’Università spagnola di Navarra.
I ricercatori sono riusciti a produrre un prototipo di un dispositivo termoelettrico di auto raffreddamento che consente di sfruttare temperature minori per riuscire a convertire il calore prodotto dai trasformatori utilizzati nelle centrali alimentate da fonti energetiche rinnovabili. “Quando questi dispositivi sono in funzione generano calore che deve essere raffreddato”, spiega David Astrain-Ulibarrena, ricercatore capo del progetto. “In molti casi vengono utilizzati scambiatori di calore con ventilatori che devono essere alimentati esternamente e quindi prevedono un consumo di energia elettrica. Quello che facciamo noi invece è sfruttare il flusso di calore emesso dai convertitori di potenza e dai trasformatori per produrre la potenza elettrica necessaria a rendere operative le ventole. In questo modo otteniamo il raffreddamento del dispositivo e controlliamo la sua temperatura, ma senza alcun costo energetico”.