(Rinnovabili.it) – Gli ecobonus piacciono agli italiani e servono all’economia. A confermarlo i dati resi noti rispettivamente dall’ENEA e dal Cresme che hanno rilevato un netto aumento delle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica e di ristrutturazione edilizia.
Una crescita registrabile sin dal 2012 nel corso del quale gli interventi di riqualificazione energetica effettuati beneficiando degli incentivi fiscali degli ecobonus, hanno permesso un risparmio energetico di energia primaria di circa 1.260 GWh/anno, con una conseguente riduzione di CO2 emessa di 270 kt/anno. Un trend positivo confermato dal Rapporto ENEA“Le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente” riferito all’anno 2012 e presentato questa mattina al Ministero dello Sviluppo Economica. Oltre 265.400 richieste d’intervento per investimenti complessivi superiori a 2,8 miliardi di euro e un totale degli importi portati in detrazione pari a 1,58 mld di euro.
Purtroppo il Rapporto ENEA conferma ancora una forte disomogeneità tra le varie realtà regionali, osservando una leggera riduzione del numero di interventi sostenuti per le riqualificazioni energetiche nel 2012 rispetto al precedente anno: un calo facilmente spiegabile dall’innalzamento dal 36% al 50% delle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie.
A conferma della grande diffusione sul territorio nazionale degli interventi di efficientamento energetico favoriti dagli ecobonus, basta osservare i dati forniti dal Rapporto ENEA in merito alla spesa complessiva sostenuta per le riqualificazioni energetiche degli edifici che dal 2007 al 2012 ha raggiunto i 18 miliardi di euro producendo al contempo un forte incremento occupazionale.
Il ritorno economico derivato dalle detrazioni fiscali introdotte con gli ecobonus destinati alle ristrutturazioni edilizie (50%) e favorito dall’innalzamento dal 55% al 65% delle riqualificazioni energetiche ha inoltre fatto riscontrare un aumento degli investimenti pari a 28 miliardi di euro per il solo 2013, di cui ben 4,8 mld di Iva pagati allo Stato. Dati diffusi dal Cresme e dal Servizio studi della Camera che hanno così permesso di aggiornare al rialzo le stime fatte lo scorso novembre per la Commissione Ambiente di Montecitorio che già avevano riscontrato un aumento di 19 mld nella spesa annua per i lavori sostenuti nel 2013. Secondo i dati resi pubblici dal Ministero dell’Economia nei giorni scorsi rilevati dalle ritenute applicate da poste e banche sui bonifici obbligatori per accedere alle detrazioni del 50 e del 65%, le crescita per gli interventi edilizi eseguiti nel 2013 ammonterebbe al 45% in più rispetto al 2012 arrivando a ben 23 miliardi di euro.
Sia dal Rapporto ENEA che dalle stime presentate dal Cresme e dal Ministero dell’Economia, emerge chiaramente il contributo positivo che gli ecobonus hanno fornito ad un settore in grande crisi come quello edilizio, generando tra l’altro un aumento occupazionale di 226 mila nuovi posto di lavoro solo nell’ultimo anno. Anche i primi due mesi del 2014 lasciano ben sperare, avendo fatto registrare un’impennata dei lavori pari a 5,7 miliardi al netto iva di cui ben 4,5 mld nel solo mese di gennaio, con una crescita addirittura superiore al 54% rispetto al primo bimestre 2013.