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Ecobonus 65%: dai mutui cumulabili agli anticipi bancari

Ecobonus 65%: dai mutui cumulabili agli anticipi bancari

 

(Rinnovabili.it)  – L’ecobonus del 65% si è dimostrato una misura fiscale vincente sia dal punto di vista economico che occupazionale. Ma dover affrontare sostanziose spese iniziali per gli interventi di riqualificazione ed essere obbligati ad aspettare dieci anni per ottenere la completa detrazione fiscale dell’investimento, non sempre è una possibilità alla portata di tutti.

 

Per la Valle d’Aosta una possibile soluzione è la cumulabilità di questa misura fiscale con i mutui per gli interventi nel settore dell´edilizia residenziale. Come spiega l’Assessorato regionale delle attività produttive, i mutui che comportino un miglioramento dell’efficienza energetica sono da ritenere compatibili con l’ecobonus del 65% per interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, considerato che i costi dei primi incidono integralmente sul patrimonio del contraente. Secondo l’Assessore Raimondo Donzel “la cumulabilità rafforza una misura che già aveva riscontrato di per sé un notevole interesse tant’è che a oggi sono già stati complessivamente prenotati 2 milioni 381 mila 585 euro e restano quindi a disposizione un milione e 118mila 415 euro. Vista l’importanza dell’efficientamento energetico degli edifici per l’ambiente, per il risparmio delle famiglie valdostane e per lo stimolo significativo alla ripartenza del settore edilizio in una prospettiva di maggiore sostenibilità la misura potrà essere in futuro ulteriormente rifinanziata.

 

Di più ampio respiro è invece la proposta di legge presentata alla Camera dalla deputata Sara Moretto (PD) “Disposizioni per la cessione dei crediti di imposta maturati per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici mediante contratto di sconto con un intermediario finanziario”. Nella bozza di provvedimento si chiede che le banche anticipino la parte di spesa che rientra nel bonus edilizio del 65% (ma la proposta riguarda anche le detrazioni al 50% per le ristrutturazioni). Sarà quindi l’istituto a recuperare il credito come fa oggi il cittadino, in dieci rate annuali.
“In questo modo – spiega Moretto – si riuscirà a trasformare la rendita decennale in liquidità immediata con l’applicazione di tassi ridotti e pressoché uniformi, dovuti al basso grado di rischio del finanziamento che sarebbe di fatto garantito dallo Stato. Questo consentirebbe di creare un ulteriore volano per la domanda di servizi di ristrutturazione delle abitazioni o di miglioramento degli edifici sotto il profilo della riqualificazione energetica”.

 

Secondo uno studio sul potenziale impatto di questo provvedimento, realizzato dal Cna, la misura innescherebbe 5 miliardi di lavori in più, 450 milioni di euro di gettito aggiuntivo per lo Stato, creando 24mila nuovi occupati nel settore dell’edilizia.

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