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Direttiva sull’Efficienza Energetica, Bruxelles alza il tiro

L'aggiornamento normativo, in arrivo la prossima settimana, dovrebbe alzare il target di risparmio energetico annuale degli Stati membri dall'attuale 08% ad 1,5%

Direttiva sull'Efficienza Energetica
Foto di Free-Photos da Pixabay

Prime indiscrezioni sulla nuova Direttiva sull’efficienza energetica

(Rinnovabili.it) – È stata recepita negli ordinamenti nazionali solo lo scorso anno, ma la Direttiva sull’Efficienza Energetica dell’Unione europea ha già bisogno di un ritocco. Il provvedimento, al pari di tutte le norme legate alla politica climatico-energetica, risente oggi dei nuovi target di decarbonizzazione dell’UE. E assieme agli altri capisaldi del vecchio pacchetto “Energia sostenibile per tutti”, sarà modificato per allinearlo con l’obiettivo di ridurre del 55% le emissione europee entro il 2030.

I vari aggiornamenti debutteranno nell’atteso pacchetto “Fit for 55” di prossima pubblicazione, ma non mancano le prime indiscrezioni. L’agenzia di stampa Reuters ha potuto consultare la bozza della nuova Direttiva sull’Efficienza Energetica e ne riporta oggi alcuni punti salienti. A partire dal target di risparmio energetico annuale. L’attuale provvedimento – entrato in vigore a dicembre 2018 e recepito a giungo 2020 – impone agli Stati membri un obbligo di risparmio energetico nell’uso finale dello 0,8% ogni anno per il periodo 2021-2030; ad eccezione di Cipro e Malta che dovrebbero invece raggiungere lo 0,24% ogni anno.

La nuova proposta richiederebbe invece i Paesi di mettere in atto misure per ridurre il consumo finale di energia dell’1,5%. Non solo. Sembrerebbe accorpare al suo interno anche indicazioni attualmente appartenenti alla Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia. Stando alle anticipazioni della Reuters, il testo richiederebbe ai Ventisette di ristrutturare ogni anno il 3% degli immobili occupati o posseduti da enti pubblici per trasformarli in “edifici a energia quasi zero”. Ciò includerebbe ospedali, edifici governativi, scuole e alloggi sociali. E ammonterebbe a oltre 700.000 strutture riqualificate all’anno.

Una posizione già ampiamente sostenuta dal Consiglio dei ministri europei dell’energia. I responsabili nazionali all’inizio di giugno hanno concordato sulla necessità di raddoppiare i tassi di ristrutturazione degli edifici europei entro il 2030, promuovendo “riqualificazioni energetiche profonde“. Unico neo: per gli esperti di settore i tassi dovrebbero essere triplicati per poter davvero contribuire ai target climatici 2030.