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‘Direttiva Efficienza’, l’accordo è sempre più vicino

Mentre si respira ancora aria di distanza fra la Commissione Europea e il Consiglio dei 27 sui possibili “target vincolanti” della nuova direttiva dell’efficienza energetica, alcune indiscrezioni riportate da EurActiv sostengono che il disegno di legge elaborato, verrà sicuramente approvato entro la fine di giugno (prima della fine della presidenza danese alla UE che, per precisione, si concluderà il prossimo 1° luglio). Secondo alcuni attivisti verdi, una scadenza così “stringente”, rischierà però di convalidare un testo normativo troppo debole rispetto agli obblighi di efficienza inizialmente previsti per i Paesi europei. Il nodo più importante da sciogliere è infatti ancora quello relativo ai vincoli di azione sul risparmio energetico che rimarca ancora la grande lontananza di vedute tra il Consiglio Ue (che vuole limare “in difetto” i target al 2020) e la Commissione (che ha comunque ammorbidito la sua posizione dando la possibilità ai vari Stati di scegliere con quali mezzi raggiungere gli obiettivi di efficienza previsti).

La Direttiva al vaglio della Commissione e del Consiglio Europeo

Ieri sera comunque, si è svolto un primo confronto in Parlamento, tra Commissione e Consiglio europeo, per discutere di tutti gli articoli più importanti presenti nel Disegno di Legge sull’efficienza, a partire dal famigerato articolo 6 (considerato la “spina dorsale” della direttiva) che stabilisce un regime nazionale obbligatorio di efficienza energetica per ciascuno Stato con risparmi energetici annui vincolanti per tutti i distributori di energia o società di vendita di energia al dettaglio, pari all’1,5%, in volume delle vendite di energia realizzate nell’anno precedente nello Stato membro in questione, ad esclusione dell’energia usata per il trasporto.

“C’è un accordo politico per ottenere dei risultati entro la fine di giugno – ha dichiarato Krzysztof Gierulski, funzionario europeo dell’Unità di Energia della Commissione Efficienza – “Entrambe le parti sono disposte a compromessi”. Gierulski ritiene infatti che le riunioni previste per maggio e giugno saranno sufficienti per chiudere i “lavori”.

I dubbi delle associazioni ambientaliste

Non tutti però, accolgono positivamente queste previsioni: secondo Erica Hope, del Climate Action Network Europe – “la Direttiva dovrà contenere le norme necessarie al conseguimento degli obiettivi di efficienza del 20% al 2020 da parte degli Stati Membri e l’attuale posizione del Consiglio è ancora molto lontana da questa prospettiva”. “Capisco l’urgenza della Direttiva – sottolinea Arianna Vitali, responsabile del programma energia del WWF EPO (European Policy Office) – ma un cattivo compromesso con un testo senza alcuna ambizione e che non ha intenzione di chiudere il gap del 20% non credo sia una buona soluzione. E’ preferibile prendere il tempo per negoziare e ottenere un accordo migliore”. Stessa posizione espressa anche da Brook Riley, di Friends of the Earth Europe: – “Non è troppo tardi per fermarsi a riflettere” – ha detto – “i negoziati ufficiali sul testo finale sono ancora nelle fasi iniziali.”

 

(Matteo Ludovisi)

 

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