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Direttiva Efficienza: accordo senza vicoli tra gli stati Ue

Nel nuovo ‘patto’ non sono previsti obiettivi vincolanti per i singoli Stati membri

(Rinnovabili.it) – Un risultato “soddisfacente” a detta di alcuni e “deludente” secondo altri. Il tanto agognato accordo sulla Direttiva Efficienza dell’Ue, dopo più di un anno di trattative, è giunto alla sua inesorabile conclusione: i delegati di Europarlamento, Consiglio e Commissione Europea hanno infatti approvato ieri notte (in rappresentanza dei 27 Stati membri), il testo della Direttiva nel corso della riunione del Coreper, che verrà ora ratificato ufficialmente dalla Camera. Il Commissario Ue all’Energia Guenther Oettinger ha già espresso la sua soddisfazione ritenendo l’intesa “un grande passo avanti”. “Per la prima volta – ha affermato Oettinger – abbiamo misure giuridicamente vincolanti e l’Europa è ora ben posizionata per raggiungere il suo obiettivo del 20% di efficienza energetica nel 2020”. “Il parlamento e il consiglio – continua il Commissario – hanno avuto un ruolo costruttivo nel trovare un compromesso e questo mostra la capacità dell’Europa di agire in tempi di difficoltà economiche”.

Sarà stato proprio a causa degli effetti di questa crisi che il nuovo accordo, non sbilancerà i Paesi dell’Unione verso il raggiungimento di obiettivi vincolanti, riducendo in questo modo al 17% i target comunitari di risparmio energetico inizialmente previsti al 2020. Secondo alcune stime inoltre, l’obiettivo potrebbe scendere addirittura dal 20 al 15% dopo “l’annacquamento” della proposta originaria di Bruxelles. In particolare, le nuove “scelte condivise” porteranno i Paesi dell’Ue ad attuare azioni di risparmio attraverso misure che ogni anno investiranno il 3% degli edifici pubblici (grazie ad interveti di riqualificazione) e fisseranno degli obblighi di contenimento dei consumi all’1,5% per tutte le imprese “di energia”. Inoltre, anche se non saranno previsti obiettivi vincolanti per i singoli Stati membri,  verranno comunque attuate delle “misure rigorose”  per arrivare a maggiori risparmi da parte di produttori, distributori e consumatori (famiglie e imprese). Infine, l’accordo prevedrà una clausola di revisione che permetterà di monitorare i progressi che gli Stati membri faranno, con la possibilità, se necessario, di attuare altri interventi di risparmio entro il 2016 per raggiungere gli obiettivi del 20%.