Nel nuovo ‘patto’ non sono previsti obiettivi vincolanti per i singoli Stati membri
Sarà stato proprio a causa degli effetti di questa crisi che il nuovo accordo, non sbilancerà i Paesi dell’Unione verso il raggiungimento di obiettivi vincolanti, riducendo in questo modo al 17% i target comunitari di risparmio energetico inizialmente previsti al 2020. Secondo alcune stime inoltre, l’obiettivo potrebbe scendere addirittura dal 20 al 15% dopo “l’annacquamento” della proposta originaria di Bruxelles. In particolare, le nuove “scelte condivise” porteranno i Paesi dell’Ue ad attuare azioni di risparmio attraverso misure che ogni anno investiranno il 3% degli edifici pubblici (grazie ad interveti di riqualificazione) e fisseranno degli obblighi di contenimento dei consumi all’1,5% per tutte le imprese “di energia”. Inoltre, anche se non saranno previsti obiettivi vincolanti per i singoli Stati membri, verranno comunque attuate delle “misure rigorose” per arrivare a maggiori risparmi da parte di produttori, distributori e consumatori (famiglie e imprese). Infine, l’accordo prevedrà una clausola di revisione che permetterà di monitorare i progressi che gli Stati membri faranno, con la possibilità, se necessario, di attuare altri interventi di risparmio entro il 2016 per raggiungere gli obiettivi del 20%.