(Rinnovabili.it) – Sì al rifinanziamento della detrazione 65% per le riqualificazioni energetiche e quella del 50% per le ristrutturazioni. La legge di Stabilità 2014, approvata ieri pomeriggio in Consiglio dei Ministri, conferma le voci circolate all’inizio della settimana, che volevano il Governo impegnato a riconfermare le detrazioni Irpef per gli interventi edilizi con un progressivo decalage dell’aliquota. Nel dettaglio la legge, che prevede interventi per 27,3 miliardi di euro nel triennio 2014-2016, assegna un miliardo di euro agli incentivi fiscali per gli interventi di efficientamento energetico, ristrutturazione e per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
In realtà il testo licenziato da Palazzo Chigi apporta delle piccole novità rispetto alle indiscrezioni pervenute sulla bozza del ddl. Il Governo ha infatti deciso di mantenere entrambi i bonus fiscali alla stessa percentuale fino al 31 dicembre 2014, prima di avviare la progressiva riduzione: l’incentivo sul risparmio energetico scenderà nel 2015 al 50% e nel 2016 al 36%, mentre la detrazione per le ristrutturazioni scenderà nel 2015 al 40% per passare quindi nel 2016, definitivamente, alla percentuale del 36% come previsto nella legislazione ordinaria. Inoltre il ddl prevedrebbe anche la proroga del bonus mobili/elettrodomestici al 50% per tutto il 2014.
“Positivo il rifinanziamento dell’eco-bonus, una misura che aiuta l’economia, l’occupazione, le famiglie e la green economy, – ha commentato Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera – sono infatti in ballo decine di migliaia di posti di lavoro e una forte riduzione dei consumi energetici e delle bollette. La Camera dei Deputati ha chiesto, con una risoluzione approvata all’unanimità alle Commissioni Ambiente e Finanze di cui sono primo firmatario insieme al collega Capezzone, la stabilizzazione dell’eco-bonus per l’efficienza energetica in edilizia e la sua estensione a partire dagli interventi di messa in sicurezza antisismica. Verificheremo se questo è previsto nel testo del Governo, altrimenti la misura andrà migliorata nel passaggio parlamentare”.