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Decreto TEE, rivisti al rialzo gli obiettivi

Il provvedimento sui certificati bianchi ha ottenuto il via libera dalla Conferenza Unificata mentre il Senato approva una nuova risoluzione

Decreto TEE
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Le ultime modifiche al Decreto TEE

(Rinnovabili.it) – Alzati gli obiettivi per gli anni 2022, 2023 e 2024 e introdotta una formula di partecipazione aggregata di enti e imprese. Queste le due principali novità aggiunte al Decreto TEE (Titoli di efficienza energetica), il provvedimento recante la “Determinazione degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico che devono essere perseguiti dalle imprese di distribuzione dell’energia elettrica e il gas per gli anni dal 2021 al 2024″. Il testo ha ricevuto ieri il via libera dalla Conferenza Unificata, dopo un lavoro di confronto con le Regioni che ha permesso di superare le criticità della precedente versione. 

Il Decreto TEE interviene sulla disciplina dei certificati bianchi introducendo alcune semplificazioni nella presentazione dei progetti e allargando la platea di interventi ammissibili. E offrendo la possibilità di chiedere valutazioni preventive, con la facoltà del proponente di fornire ulteriori informazioni integrative a supporto dell’istanza. Nella nuova formulazione, accolta dalla Regioni, sono stati rivisti al rialzo i target di efficientemento e previsto un meccanismo di stabilità tra domanda e offerta che permetta la revisione degli obblighi.

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Sul tema è intervenuta il Sottosegretario di Stato alla Transizione ecologica, Vannia Gava, spiegando come, tra le modifiche aggiunte, sia stata riconosciuta per la prima volta la possibilità alle associazioni temporanee di imprese di accedere al meccanismo dei certificati bianchi. “Affiancheremo il meccanismo delle aste senza sostituire i Tee”, ha proseguito Gava. E “si è deciso di far decorrere dal 1 gennaio 2020 la cumulabilità del meccanismo come credito d’imposta”.

Quasi in contemporanea con il via libera della Conferenza unificata, la 10ª Commissione permanente del Senato ha approvato all’unanimità una risoluzione sui certificati bianchi.  A raccontarne il contenuto è il senatore pentastellato e presidente della Commissione, Gianni Pietro Girotto. “Coniugare un corretto e snello funzionamento del meccanismo dei certificati bianchi con gli ambiziosi obiettivi internazionali, europei e nazionali a contrasto del cambiamento climatico, inclusi quelli relativi all’efficienza energetica. È quanto indica la risoluzione approvata dalla Commissione che ho l’onore di presiedere, in seguito a un’approfondita istruttoria sull’affare assegnato n. 784, relativo all’aggiornamento della normativa in materia”.

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“Nella risoluzione – spiega Girotto – si chiede altresì al Governo un’adeguata copertura dei costi sostenuti dai soggetti obbligati e un’attenzione alle esigenze delle PMI e dell’industria in generale; è in tale contesto, infatti, che si inserisce la richiesta di reintroduzione delle cosiddette schede standard senza misura. Tra le richieste indicate nello schema della risoluzione ci sono anche la necessità di disegnare il nuovo schema di aste, affinché possa coinvolgere progetti complessi e strategici, e quella di migliorare il rapporto fra costi e benefici per gli interventi semplici coinvolgendo adeguatamente le ESCo, così da favorire un’azione ampia e bilanciata rispetto all’efficientamento energetico”.