Nel corso della Conferenza Unificata del 15 maggio è stata formalizzata la richiesta di un tavolo politico col Ministro Guidi ed un rinvio del punto
(Rinnovabili.it) – Il testo del Decreto Efficienza Energetica, così come è stato redatto non va. E’ il parere unanime delle amministrazioni regionali che lo scorso 15 maggio, in sede della Conferenza Unificata, hanno chiesto che venisse aperto un tavolo politico con il Ministro dello Sviluppo, Federica Guidi. Il motivo? Il mancato accoglimento di molti degli emendamenti formulati dalle Regioni e dalle Provincie autonome. Ecco perché nella riunione tecnica del 14 maggio gli enti locali avevano predisposto un documento relativamente al decreto in cui si chiedeva sia il rinvio del punto all’ordine del giorno della Conferenza Unificata del 22 maggio, sia un incontro con il Ministro al fine di approfondire le rispettive posizioni.
Tra i molti punti evidenziati, la Conferenza conferma la necessità di abrogare l’allegato III del d.lgs 28/2001, riguardante gli “Obblighi per i nuovi edifici o gli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti”, in quanto ritenuto “di impossibile applicazione” e di delegare la definizione delle regole tecniche in esso contenute nella più consona collocazione dei DM attuativi del d.lgs 192-05 (in corso di elaborazione e approvazione). Inoltre le Regioni confermano l’importanza di assegnare esplicitamente al GSE, in qualità di esperto gestore dei fondi pubblici per l’efficienza energetica, la funzione di gestore del fondo di cui all’art.15 dello schema di provvedimento evitando una gestione frammentata tra non meglio definite società in house dei ministeri.