(Rinnovabili.it) – “L’obiettivo dell’efficienza deve essere quello di riuscire a far calare i consumi di energia, mantenendo elevati livelli di servizi”. Lo hanno ribadito oggi Greenpeace e WWF alle Commissioni Attività produttive di Senato e Camera. le due associazioni ambientaliste sono state infatti audite sul recepimento della Direttiva Europea sull’Efficienza Energetica (Atto Governo n. 90). Il documento presentato al Parlamento punta il dito sugli elementi più deboli del Decreto efficienza. Nonostante ad oggi il settore sia ampiamente riconosciuto come elemento chiave delle politiche energetiche ed abbia dimostrato di possedere grandi potenzialità a livello occupazionale, finora gli obiettivi quantitativi assegnatigli sono stati meramente indicativi.
Ecco perché Greenpeace e WWF sostengono che sia “necessario imporre a livello europeo un obiettivo legalmente vincolante del 40% di maggiore efficienza”. Così come è necessario non eliminare la progressività della tariffa elettrica. Il razionale di una tariffa progressiva, vale a dire il prezzo del kWh crescente col consumo è quello di aumentare l’attrattività economica degli utilizzi di tecnologie più efficienti, “premiando indirettamente scelte dei consumatori più lungimiranti e le imprese che producono apparecchiature più efficienti e innovative”, spiegano le due associazioni. “Lo strumento più consono è quello di specializzare opportunamente i certificati bianchi su queste tecnologie. Inoltre l’introduzione di tariffe particolari per promuovere specifiche tecnologie è imprecisa (il kWh diventa meno caro per tutti gli usi finali sotto quel contratto) ed incoerente con ogni teoria razionale delle tariffe”, concludono Greenpeace e WWF.