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Decarbonizzazione Italia, WWF: “Si faccia sul serio”

Il report redatto dal WWF Italia suggerisce come agire sulla governance e di quali strumenti dotarci per condurre l’Italia a una decarbonizzazione totale entro il 2050

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Intervenire su centrali a carbone, FER ed efficienza energetica per intraprendere la strada della decarbonizzazione

 

(Rinnovabili.it) – Identificare e rendere operativi le politiche e gli strumenti necessari a intraprendere con decisione la strada della decarbonizzazione. Questo l’obiettivo del report redatto dal WWF Italia proprio per aggiornare la Strategia Energetica Nazionale e definire il Piano Nazionale Energia e Clima alla luce dei nuovi accordi europei, quelli cioè stabiliti dall’Accordo di Parigi. La volontà dell’associazione ambientalista è quella di rilanciare politiche amiche del clima che possano condurre il nostro Paese a una totale decarbonizzazione al 2050, garantendo al contempo la sicurezza dei sistemi energetici.

 

Per quanto riguarda l’azzeramento delle emissioni di carbonio, il WWF ricorda che la Strategia Energetica Nazionale approvata un anno fa prevede l’uscita dal carbone, e quindi la chiusura delle centrali a carbone, al 2025, un intento politico cui è necessario dare concretezza, considerati gli elevati livelli di CO2 di cui sono responsabili. Per fare ciò, il WWF propone l’introduzione di un Emission Performance Standard di 500 g CO2/kWh per il settore termoelettrico a partire dal 2025, uno strumento, cioè, per fissare un limite massimo di emissione di un inquinante (in questo caso la CO2), richiesto alle centrali elettriche per poter essere autorizzate a operare. “Lo strumento se introdotto da subito – si legge nel report – permetterebbe di programmare la chiusura delle centrali in tempo per garantire uno sviluppo delle infrastrutture necessarie ad assicurare standard adeguati di sicurezza del sistema elettrico ed impostare strumenti per un’equa transizione nel rispetto di quanti sono oggi impiegati nel settore”.

 

Per le rinnovabili, il report suggerisce che nel decreto rinnovabili in fase di approvazione si incrementino i contingenti d’asta, assicurando al contempo uno sviluppo equilibrato di eolico e fotovoltaico. La proposta, poi, è quella di introdurre i Power Purchasing Agreement, strumenti per promuovere contratti d’acquisto da fonti rinnovabili a mercato nel lungo periodo, garantendo il prezzo dei contratti attraverso un fondo alimentato dai proventi delle aste di CO2, stimati in circa 1,5 miliardi all’anno. Nel settore dell’efficienza energetica, invece, si punta a una riduzione della domanda finale di energia, riordinando i meccanismi di promozione dell’efficienza; il report inoltre suggerisce di estendere l’obbligo di risparmio con il meccanismo dei TEE (titoli di efficienza energetica), che oggi gravano solo sui distributori di energia, anche al settore della vendita di energia elettrica e gas naturale. Tutto ciò, per il WWF, non può prescindere dallo sviluppo delle infrastrutture nel settore energetico, accelerando la diffusione delle tecnologie di accumulo, e di una governance sensibile ai temi dell’energia e dei cambiamenti climatici, puntando a una maggiore integrazione tra ministeri.