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Ridurre il consumo del condizionatore, 8 consigli per risparmiare

Ridurre consumo del condizionatore
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Un vademecum per ridurre il consumo del condizionatore e risparmiare sulla climatizzazione estiva

(Rinnovabili.it) – È possibile ridurre il consumo del condizionatore o del climatizzatore domestico senza rinunciare al comfort? Con l’arrivo dei primi caldi in molte case italiane si è riaccesa l’aria condizionata. All’inizio dell’estate vera e propria mancano ancora diversi giorni, ma la colonnina di mercurio ha già toccato i 30 gradi in molte regioni. E il fine settimana in arrivo promette nuovi picchi termici su quasi tutto il Paese. Per affrontare la stagione calda senza salassi in bolletta ma mantenendo alto il benessere abitativo, è possibile seguire alcuni consigli dedicati.

Con l’aiuto delle indicazioni pratiche pubblicate in questi giorni dall’Enea, Rinnovabili.it ha stilato una piccola guida per ridurre i consumi del condizionatore in maniera efficiente. Un sintetico vademecum per capire quali strumenti abbia l’utente per aumentare il risparmio energetico (ed economico) dando nel contempo una mano al clima. Un aspetto, quest’ultimo, da non sottovalutare. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), l’uso crescente di condizionatori d’aria e ventilatori nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro rappresenterà uno dei principali motori della domanda elettrica mondiale nei prossimi 30 anni. Già oggi il settore della climatizzazione estiva richiede un quinto dell’elettricità totale utilizzata negli edifici di tutto il mondo. E con l’attuale mix energetico, il peso emissivo di questi apparecchi si fa sentire.

Nove consigli per ridurre il consumo del condizionatore

Il risparmio energetico non ha un’unica soluzione ma è l’insieme di diverse pratiche che, in questo caso, possono accompagnare il consumatore dal momento dell’acquisto a quello dell’accensione.

Tecnologia – Scegliere la tecnologia migliore sul mercato costituisce già di per sé il primo passo per ridurre il consumo del condizionatore. Enea raccomanda gli apparecchi con sistema di controllo inverter. I climatizzatori tradizionali lavorano a potenza erogata, regolando la temperatura attraverso l’accensione e lo spegnimento del compressore. Al contrario la tecnologia a inverter lavora a potenza erogata variabile in funzione della temperatura dell’ambiente. In altre parole la velocità di rotazione del compressore viene regolata costantemente rispetto l’effettiva necessità, offrendo prestazioni ottimali in qualsiasi condizioni di impiego. Ottimi per chi ne fa un uso intensivo, costano di più dei modelli classici, ma assicurano minori consumi energetici e rumori.

Etichetta energetica – Al momento dell’acquisto di un climatizzatore, occhio all’etichetta energetica. L’energy label è uno strumento fondamentale per orientare la scelta dei consumatori meno esperti. Assieme alle indicazioni su nome del produttore, e modello, l’etichetta riporta: la classe di efficienza energetica del dispositivo su una scala da A a D; la potenza nominale in kW/h; l’indice di efficienza SEER (più il valore è elevato, migliore è l’utilizzo dell’energia da parte dell’apparecchio); l’eventuale SCOP, coefficiente di prestazione stagionale in modalità riscaldamento (più il valore è elevato, migliore è l’utilizzo dell’energia da parte dell’apparecchio); il consumo kW/anno; il rumore emesso.

Incentivi – Per il settore esiste un bonus condizionatori 2021, confermato dall’ultima legge di Bilancio. Nel dettaglio è possibile richiedere una detrazione IRPEF del 50% per coloro che hanno acquistato un condizionatore per una ristrutturazione ordinaria di casa o del condominio. O, con la stessa aliquota, per l’acquisto di un climatizzatore in classe energetica almeno A+ durante le ristrutturazioni straordinarie. In assenza di ristrutturazione è possibile invece richiedere l’ecobonus del 65% per i nuovo condizionatori in pompa di calore ad alta efficienza energetica a sostituzione di uno di classe inferiore. O in alternativa ricorrere agli incentivi del Conto termico 2.0.

Installazione – “In fase di installazione, è importante collocare il climatizzatore nella parte alta della parete“, spiega l’Enea. L’aria fredda tende infatti a scendere mescolandosi più facilmente con quella calda che invece tende a salire. Inoltre è consigliabile installare un’unità in ognuna delle stanze da raffrescare. Realizzare un unico condizionatore, anche se potente, nel corridoio è inutile: “l’unico risultato sarà quello di prendersi un colpo di freddo ogni volta che si attraversa il corridoio andando da una stanza all’altra“. Inoltre l’Enea sottolinea la necessità di isolare termicamente i tubi del circuito refrigerante presenti all’esterno dell’abitazione. E di assicurarsi che la parte esterna del l’impianto non sia esposta a sole o intemperie.

Utilizzo – Evitare gli eccessi dovrebbe essere la regola d’oro. per ridurre i consumi della climatizzazione. La normativa prevede che durante la stagione estiva la temperatura interna non scenda sotto i 24-26 gradi centigradi. In realtà, molto spesso, 2 o 3 gradi in meno rispetto alla temperatura esterna sono già sufficienti. “Spesso per scongiurare la sensazione di caldo opprimente può bastare l’attivazione della funzione deumidificazione – sottolinea l’Agenzia nazionale –  in quanto l’umidità presente nell’aria fa percepire una temperatura ben più elevata di quella reale”. Tra i consigli salva energia, c’è anche quello di impiegare il timer e la “funzione notte”. In questo modo si riduce al minimo il tempo di accensione dell’apparecchio senza perdere di comfort.

Manutenzione –  I filtri dell’aria e le ventole devono essere puliti prima dell’accensione stagionale e almeno ogni due settimane dall’avvio. A questo livello, infatti, si possono annidare muffe e batteri anche molto dannosi per la salute. Inoltre è consigliabile  controllare la tenuta del circuito del gas. “Si ricorda – scrive Enea – che la normativa prevede l’obbligo del libretto impianto e  […] controlli periodici per gli impianti con una potenza superiore a 10 kW per quelli invernali e a 12 kW per quelli estivi”.

Buone pratiche – Non lasciare parte e finestre aperte inutilmente. L’ingresso nella stanza di “nuova” aria calda obbliga l’apparecchiatura a compiere un lavoro supplementare, con un conseguente dispendio di energia. Allo stesso modo, si dovrebbe evitare di posizionare ostacoli o barrire (come tende o divani) di fronte agli apparecchi impedendo il rimescolamento dell’aria interna.

Isolamento – Per aiutare il condizionatore nel suo lavoro ed evitare sprechi di energia, una buona base di partenza è l’isolamento termico dell’abitazione. Effettuare una diagnosi energetica dell’immobile è il primo passo utile per valutare la coibentazione di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti. “La diagnosi suggerirà gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi-benefici. Oltre ad abbattere i costi per la climatizzazione estiva degli ambienti anche fino al 40%, gli interventi sono ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici”, sottolinea l’Agenzia. Ma un aiuto può arrivare anche semplicemente dalla schermatura della luce diretta durante le ore più calde.

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