Nel 2017 il consumo di energia in Europa è aumentato per il terzo anno consecutivo, sotto la spinta della crescita del PIL. I dati Eurostat
L’Europa non è ancora riuscita a disaccoppiare l’attività economica dai consumi energetici
(Rinnovabili.it) – Diventa sempre più profondo il divario fra consumi energetici europei e obiettivi di efficienza energetica. Il target che Bruxelles ha fissato per il 2020 potrebbe ancora essere raggiunto ma non senza sforzi eclatanti. Lo dimostrano i dati Eurostat per il 2017 sull’utilizzo di energia primaria e finale nell’UE-28. L’ufficio statistico dell’Unione ha preso in mano i vari report nazionali per aggiornare i trend comunitari, rivelando un deciso ritardo nell’azione rispetto quanto suggerito dalla direttiva 2012/27/EU. “Suggerito” in quanto il provvedimento in questione non fissava obiettivi vincolanti per gli Stati, ma solo indicativi: una libertà d’azione che ha in qualche reso più facile disattendere l’impegno preso.
Secondo il report Eurostat, nel 2017 di energia primaria ammontava a 1.561 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), mentre il consumo di energia finale raggiungeva i 1.222 Mtep. Entrambi gli indicatori sono aumentati di circa l’1% rispetto all’anno precedente. Se confrontati con il target 2020, ci si accorge di essere fuori strada. La direttiva chiede, infatti, che per la fine del decennio il consumo energetico dell’Unione non sia superiore a 1.474 Mtep di energia primaria (o non superiore a 1.078 Mtep di energia finale). Ciò significa che il Blocco è ancora di 5,3 punti percentuali sopra l’obiettivo di efficienza energetica (o più 3,3% su quello dell’energia finale consumata). E la tendenza a lungo termine non è incoraggiante. Dal 1990, il consumo è diminuito solo dello 0,4%.
La causa principale di questo ritardo è da cercare nella crescita del PIL. Secondo Samuel Thomas, consulente senior presso il Regulatory Assistance Project (RAP) “È colpa dell’economia. Tra il 2014 e il 2017, il prodotto interno lordo dell’UE è cresciuto ad un ritmo più rapido […] per quanto vorremmo prenderci cura di noi stessi, l’attività economica non è ancora significativamente disaccoppiata dal consumo di energia”.
Ovviamente ogni Paese ha una storia a sé, ma nel 2017 sono solo 4 gli Stati membri ad aver ridotto i consumi di energia finale: Belgio (-1.2%), Regno Unito (-0.8%), Italia (-0.6%) e Slovenia (-0.3%).