L’ISTAT rivela che più della metà delle famiglie ha investito soldi in interventi di efficientamento e risparmio. Primo fra tutti la sostituzione delle vecchie lampadine
(Rinnovabili.it) – Cresce l’attenzione al risparmio energetico nel Bel Paese. Più della metà delle famiglie ha effettuato, nel corso degli ultimi cinque anni, investimenti per ridurre le spese elettriche. A portarci dentro le mura domestiche degli italiani è l’ISTAT con l’indagine sui consumi energetici 2013. La nuova analisi statistica rivela infatti che il 54,1% degli italiani ha investito soldi in interventi di efficientamento mirati a ridurre i consumi elettrici, il 21% a decurtare le spese di riscaldamento dell’abitazione, il 15% il riscaldamento dell’acqua e, infine, il 10% il condizionamento. Non deve sorprendere che la voce più incidente sia proprio quella riguardante l’elettricità dal momento che – si legge nel documento – “è da porre in relazione alla progressiva sostituzione delle lampadine tradizionali con quelle a risparmio energetico”.
A distanza di pochi anni dal ritiro dal commercio delle lampadine tradizionali, le lampadine a risparmio energetico rappresentano già quasi i tre quarti di quelle utilizzate (il 72% del totale). D’altra parte, i dispositivi tradizionali continuano a rappresentare il restante 28% nonostante non vengano più commercializzate dal 2010. Analizzando i dati su base geografica sono le famiglie del Centro (74,6%) e del Mezzogiorno (73,1%) (soprattutto quelle residenti in Campania, Sardegna e Toscana) a usare di più le lampadine a risparmio energetico, mentre nel Nord la percentuale non raggiunge il 70%. “Indubbiamente più onerosi da un punto di vista economico, invece, gli interventi finalizzati al risparmio nelle spese per il riscaldamento e il condizionamento, in quanto legati all’ammodernamento e all’efficientamento delle dotazioni e delle abitazioni (sostituzione apparecchiature, isolamento termico abitazione, sostituzione infissi, eccetera)”.
L’analisi ISTAT riporta anche che oggi più di sei famiglie su dieci utilizzano l’impianto autonomo per riscaldare l’abitazione; seguono gli apparecchi singoli fissi o portatili (18,5% delle famiglie) e gli impianti centralizzati (15,7%). In questo contesto la principale fonte energetica d’alimentazione è il metano, utilizzato da oltre il 70% degli italiani. Il 14,5% delle famiglie utilizza invece le biomasse, mentre GPL, energia elettrica e gasolio assumono un ruolo complessivamente marginale.