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Consumi elettrici: diminuisce la domanda nelle economie avanzate

Il report dell'International Energy Agency segnala il calo dei consumi nei Paesi avanzati: merito soprattutto dell'efficientamento energetico.

consumi elettricitàDomanda globale il crescita del 70% rispetto ai primi anni 2000: fa la differenza la migliore gestione dell’energia

 

(Rinnovabili.it) – Mentre la domanda mondiale di energia elettrica continua a crescere, le economie più avanzate hanno cominciato a invertire il trend, riducendo i consumi e quindi anche la richiesta di elettricità: un dato che può spiegarsi con diversi fattori, primo fra tutti, l’efficientamento energetico.

Secondo il report dell’International Energy Agency (IEA), la domanda di energia elettrica è cresciuta del 70% rispetto ai primi anni 2000, con un incremento maggiore rispetto a qualsiasi altro carburante e una richiesta complessiva di 22.200 TWh annui nel 2017 (il 19% dei consumi totali di energia contro il 15% del 2000). In questo scenario, però, ben 18 dei 30 Stati membri dell’IEA hanno visto calare la propria domanda di energia elettrica, o meglio hanno adottato misure per gestire meglio l’elettricità e quindi consumarne meno.

 

Nonostante alcuni fenomeni legati al maggior consumo di energia (vedi digitalizzazione o espansione della climatizzazione domestica), le misure di efficientamento energetico adottate dai primi anni 2000 hanno permesso il risparmio di 1.800 TWh nel solo 2017, ovvero il 20% sul totale dell’energia mondiale consumata.

 

Circa il 40% del risparmio d’energia elettrica nel 2017 proviene dal comparto industriale e dall’applicazione di nuovi standard minimi di efficienza. Ancora nel 2000, il 53% della domanda industriale proveniva dalla produzione pesante mentre nel 2017 questa quota si è ridotta al 45%: in questo comparto, significativi sono stati i miglioramenti nella produzione di acciaio (che ha fatto calare le proprie necessità di energia elettrica dal 60% nel 2000 al 30% nel 2017) e di alluminio (dal 60% al 25%).

 

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Anche il consumo domestico fa la sua parte e raggiunge un risparmio pari al 29% sul totale del 2017 grazie a miglioramenti drastici nelle performance di apparecchi come condizionatori (il 98% di quelli in produzione seguono regole severe in termini di consumi) e illuminazione.

 

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Tuttavia, la domanda di elettricità per riscaldamento e mobilità sostenibile è aumentata “solo” di 350 TWh tra il 2000 e il 2017: i veicoli elettrici rappresentano lo 0,5% del totale circolante su strada e appena l’1,2% degli automobilisti; solo il 7% delle abitazioni nelle economie avanzate sono passate dal consumo fossile a quello elettrico per riscaldare ambienti e acqua.

 

Le stime dell’IEA, comunque, sostengono che in assenza di miglioramenti in efficienza energetica, la domanda di elettricità delle economie avanzate sarebbe cresciuta dell’1,6% annuo dal 2010 mentre grazie alle misure adottate la crescita è stata solo dello 0,3%. Entro il 2040, l’Agenzia internazionale per l’Energia prevede una crescita pari allo 0,7%, ma solo se l’uso di sistemi elettrici in determinati comparti (come ad esempio mobilità e riscaldamento domestico) verrà incentivato dalle istituzioni.

L’aumento di efficienza diventa ancora più fondamentale se si considera che buona parte del consumo di energia fossile punterà alla conversione elettrica nei prossimi anni determinando un aumento del comparto che dovrebbe rappresentare il 27% della domanda energetica mondiale entro il 2040 (ad oggi arriva al 22%).

 

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