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Clini: rinnovabili, gli incentivi dovranno essere riorientati

Sussidi alle energie verdi, negoziati climatici, rischio idrogeologico e difesa del territorio. Questi i temi al centro dell’odierna audizione a Palazzo Madama del nuovo ministro dell’Ambiente

(Rinnovabili.it) – “Occorre allora rendere il sistema degli incentivi alle fonti rinnovabili coerente con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica”. Lo ha detto il neo ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, parlando oggi in audizione davanti alla commissione Ambiente del Senato. Questa mattina il ministro ha illustrato gli indirizzi generali della politica del suo Dicastero con un rapido excursus sulle priorità del proprio mandato.

Energie alternative ed efficienza energetica

Si comincia dalla questione delle eco-energie e dello schema di incentivazione italiano; un versante sul quale si concentrerà l’azione del Ministero sarà infatti quello del completamento della regolamentazione delle fonti rinnovabili. “Il sistema degli incentivi dovrà essere riorientato per consentire alle imprese italiane di svolgere un ruolo più rilevante nella competizione internazionale”, commenta Clini. “Sul versante dell’efficienza energetica è necessario adottare il relativo piano nazionale valorizzando soluzioni tecnologiche e realizzative che sviluppino la capacità competitiva dei campioni nazionali nel settore”. Ad allettare sono i mercati emergenti, hot spot di opportunità che il belpaese non può lasciarsi sfuggire: “Cina ed India hanno importanti programmi per la riduzione dei consumi energetici delle nuove costruzioni ed è importante che le imprese italiane riescano ad essere presenti in questo mercato”.

Infrastrutture e pianificazione urbana

Coniugare l’obiettivo dello sviluppo sostenibile con una politica infrastrutturale coerente, soprattutto nel settore del trasporto delle merci, questa una delle necessità improrogabili secondo il ministro a fronte del fatto che i vincoli al traffico delle merci determinano non soltanto conseguenze ambientali negative, ma rappresentano un vero e proprio ostacolo alla crescita economica. Per quanto riguarda le aree urbane “devono trovare maggiore applicazione a livello nazionale iniziative di cui il Ministero si è fatto, in questi anni, attivo promotore ed occorre integrare tali misure con una migliore organizzazione dei sistemi di gestione della mobilità (cosiddette smart cities). A tal fine andrebbero potenziate le tecnologie ad alta efficienza energetica (smart grids) per definire sistemi urbani che riducano la mobilità non necessaria e conseguentemente l’utilizzo dei mezzi privati”.

Difesa del suolo

Fondamentale è anche la questione della protezione ambientale e territoriale sul cui fronte Clini ritiene necessario incrementare il ruolo delle risorse naturali come base di partenza per le politiche di sviluppo, “sollecitando l’attenzione dei grandi investitori privati, da interessare con riduzioni del carico fiscale per gli investimenti con finalità di protezione ambientale”. Occorre, spiega il ministro, calibrare la gestione del territorio in funzione delle mutate condizioni climatiche ridisegnandone l’uso nelle zone più deboli sotto il profilo idrogeologico ed operando una maggiore integrazione delle competenze regionali e locali. “E’ necessario integrare le risorse finanziarie attualmente disponibili sulla base di una programmazione effettuata con progetti specifici mirati alla difesa del territorio, combinando le risorse pubbliche con gli investimenti dei privati ed i fondi comunitari” e studiare “misure che incentivino l’intervento di soggetti privati prevedendo opportune agevolazioni per l’IVA relativa alle spese”.