Il ministro dell’Ambiente: “c’è stato uno spreco di risorse nel sistema di incentivi in Italia che ha privilegiato i consumi finali”
(Rinnovabili.it) – L’efficienza energetica costa 15 volte meno delle rinnovabili. Nonostante ciò l’approccio adottato a livello europeo fa sì che produrre 1 tep attraverso le FER equivalga a risparmiarne 5 facendo efficienza. È quanto emerge dalla ricerca presentata da Safe nel corso della Cerimonia di Apertura della XIII edizione del Master in Gestione delle Risorse Energetiche. In realtà per il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, intervenuto all’importante appuntamento, la contrapposizione tra efficienza energetica e rinnovabili è “infondata o mal posta […] fa tutto parte dello stesso sistema di investimento e di prospettiva per l’aumento della nostra competitività”.
“Incentivare le fonti rinnovabili – ha commentato Clini – non rappresenta uno spreco di risorse, certo, probabilmente c’è stato uno spreco di risorse nel sistema di incentivi in Italia, come altrove, che ha privilegiato i consumi finali senza preferire piuttosto gli investimenti. Sarebbe un gravissimo danno non investire adesso in Italia e in Europa”. Il ministro ha ricordato come nel 2011 sono stati investiti circa 225 miliardi di euro a livello globale nel settore delle rinnovabili, pari ad +5% sul 2010 ma addirittura un +45% rispetto al 2007.
Ora servirebbe dunque “orientare il supporto degli incentivi pubblici ad investimenti in tecnologia – raccomanda il ministro- verso tecnologie energetiche innovative, comprese quelle rinnovabili, tenendo conto che in Italia abbiamo esperienze importanti. Esperienze tali da attirare investimenti stranieri – americani, tedeschi, cinesi – non nella parte di maggiore redditività finanziaria, cioè gli incentivi, ma nella fase della ricerca per l’innovazione”. Dove investire allora? Ad esempio nel mega progetto Desertec, che come chiarisce Clini, “non è morto ma si sta riprendendo”.