(Rinnovabili.it) – È stato chiamato CLES, acronimo di Chemical Looping Energy on Demand System, e gli è stato affidato l’incarico di rivoluzionare la generazione distribuita dando al consumatore il pieno controllo della produzione e stoccaggio dell’energia elettrica. Nono solo: CLES è in grado fornire riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria, idrogeno e ossigeno. Il tutto attraverso un unico dispositivo dalle dimensioni simili a quelle di un frigo. Dietro l’invenzione c’è la collaborazione fra gli scienziati dell’Università di Newcastle, in Australia, e gli ingegneri della Infratech Industries: il team ha da poco inaugurato il primo impianto su scala industriale presso l’istituto Energie e Risorse dell’ateneo australiano con l’obiettivo di monitorarne le prestazioni in tempo reale.
Di cosa si tratta? Lo spiega NewAtlas, dopo una chiacchierata faccia a faccia con il professore Behdad Moghtaderi e Rajesh Nellore, ceo di Infratech Industries. In breve, CLES agisce come una combinazione generatore e batteria: può utilizzare il gas naturale per produrre elettricità oppure prelevare energia elettrica dalla rete o da impianti rinnovabili domestici e conservarla per un uso successivo. Il sistema si basa su una reazione di ossidoriduzione (redox) di una miscela di particelle appositamente creata (e tenuta rigorosamente segreta) che ciclicamente guadagna e perde elettroni. Quando queste particelle si ossidano, si riscaldano, creando vapore che aziona una turbina per generare elettricità. Quando riducono di nuovo, rilasciano ossigeno che può essere raccolto.
“La riduzione è un processo endotermico, che significa, fondamentalmente, che richiede energia per avvenire, mentre l’ossidazione è un processo esotermico, che produce parecchio calore”, spiega Moghtaderi. “Quindi, gestendo questo ciclo, forniamo energia alla fase di riduzione usando una fonte che potrebbe essere il gas naturale, l’off-peak elettrico o l’elettricità prodotta dal fotovoltaico”.
Insieme a elettricità e ossigeno, il calore in eccesso che il dispositivo CLES produce può essere catturato e utilizzato per riscaldare direttamente un edificio, fornire acqua calda o, con l’aiuto di un secondo macchinario, essere utilizzato per il raffreddamento. E infine, se necessario, il processo può essere ottimizzato per creare idrogeno. La miscela di particelle al cuore del sistema è protetta come segreto commerciale, ma il gruppo sostiene che si tratti di particelle presenti in “natura” e quindi facilmente reperibili e “ragionevolmente” economiche.
“La tecnologia trae spunto dalla mia invenzione – il processo CLAS (Chemical Looping Air Separation) che è stato brevettato dall’Università di Newcastle – ma dispone anche di un certo numero di caratteristiche uniche che la contraddistinguono”, ha aggiunto il professor Moghtaderi. “È un processo poli-generativo capace di produrre simultaneamente calore, elettricità, ossigeno, acqua calda e acqua refrigerata per la climatizzazione. Come risultato, l’efficienza complessiva del processo è superiore al 90 per cento”.