(Rinnovabili.it) – In fatto di energie rinnovabili l’impegno in Europa c’è ma la legislazione nazionale in ben 4 stati non è ancora in linea con le rispettive norme. Per aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili del 20% è infatti necessaria la collaborazione di tutti.
La Direttiva europea sulle energia rinnovabili (direttiva (2009/28/CE) avrebbe dovuto essere recepita entro il 5 dicembre 2010, in modo da garantire all’UE i tempi necessari per intraprendere percorsi energetici virtuosi in grado di far raggiungere gli obiettivi prestabiliti. Nonostante questo Cipro, l’Irlanda, Malta e la Slovenia non hanno informato la Commissione di tutte le misure necessarie per recepire integralmente la direttiva nelle legislazioni nazionali. Sì, perchè ogni stato deve contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo finale e per farlo deve comunicare, entro i tempi fissati, i piani che intende seguire per raggiungere le diverse mete.
Pertanto, la Commissione oggi ha deciso di inviare pareri motivati agli Stati in questione dando una ulteriore scadenza per il recepimento della normativa con decorrenza a due mesi. L’Ue, infatti, oltre ad essere impegnata a raggiungere il 20% del consumo finale di energia prodotta da fonte rinnovabile punta anche ad inserire nei trasporti una quota di rinnovabili pari almeno al 10%.