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Certificati Bianchi, tra nodi e novità

Chiusi i lavori della quinta edizione della Conferenza annuale FIRE dedicata ai certificati bianchi. Operatori e istituzioni a confronto per la risoluzione delle problematiche

Certificati bianchi, tra ostacoli ed obiettivi

(Rinnovabili.it) – Il meccanismo dei titoli di efficienza energetica funziona ma esistono ancora degli ostacoli da risolvere. Questo il quadro che emerge dalla quinta edizione della Conferenza annuale FIRE dedicata ai certificati bianchi. Operatori, ESCO e rappresentanti di importanti aziende del settore industriale e terziario hanno potuto confrontarsi con MiSE, MATTM, AEEGSI e GSE per mettere in luce le attuali esigenze del mercato. Mercato che oggi affronta alcuni nodi quali la diminuzione dei risparmi, l’aumento dei costi per i tep risparmiati e le attuali regole sull’addizionalità. Ma come ha spiegato l’ing. Dario Di Santo, direttore Fire, in apertura della giornata “ Ad oggi gli unici due schemi di supporto longevi li troviamo in Italia ed in Francia e ciò è indicativo della capacità nel tempo di superare le imperfezioni”.

“Il fatto che siano calati i risparmi energetici negli ultimi anni non significa che lo schema vada male, né che non raggiungeremo gli obiettivi al 2020 – ha aggiunto Di Santo  – perché saranno conteggiati anche i miglioramenti nell’efficienza energetica collegati ad altre misure (imprese certificate ISO 50001, interventi successivi alle diagnosi obbligatorie per le grandi imprese, gare gas).

Dopo l’entrata in vigore del D.M. 28 dicembre 2012, lo schema ha visto importanti cambiamenti. Parliamo della fine della cumulabilità fra incentivi e della possibilità di presentare progetti a consuntivo solo prima dell’entrata in esercizio hanno prodotto un prevedibile calo di titoli: meno 2,8 milioni di titoli rispetto all’anno precedente.

Il GSE nel suo rapporto annuale evidenzia tuttavia come siano attesi circa 15 milioni di TEE complessivamente (quindi circa 2,5-3 milioni annui) nei prossimi anni per via delle PPPM presentate nel biennio 2014-2015.

Altro elemento di miglioramento – ha affermato Antonio Negri, responsabile della direzione Ingegneria del Gse – è il confronto su addizionalità e baseline su cui stiamo approntando degli incontri con le associazioni che ci porteranno dei casi concreti da analizzare, da cui desumere elementi generali per raggiungere accordi su concetti critici”.

 

Piccole anticipazioni arrivano da Mauro Mallone del MiSE che ha illustrato alcuni punti delle nuove linee guida (ancora suscettibili di modifiche). I principi alla base del provvedimento che dovrebbe uscire entro l’estate si basano sul miglioramento, tenendo conto del parere della Commissione Industria del Senato e delle numerose osservazione ricevute a seguito della consultazione pubblica.

Le linee contengono gli obiettivi 2017 -2020, ed in particolare la lista della tipologia di interventi che possono beneficiare dei certificati bianchi; tale lista annualmente verrà aggiornata con tempi rapidi. Fra le novità per stimolare la realizzazione di interventi, per le PMI che presenteranno un progetto di efficienza energetica al GSE corredato da diagnosi energetica sarà previsto uno sconto rispetto alla tariffa che l’impresa deve versare per la valutazione del progetto.