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Certificati Bianchi, cosa è cambiato?

Interessanti novità hanno caratterizzato il meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE) nell’anno 2011, sia sul fronte regolatorio, con l’adozione delle nuove linee guida, sia su quello legislativo, con gli interessanti spunti per un rilancio del meccanismo contenuti nel D.Lgs. 28/11. Completa il quadro il nuovo assetto di sostegno alla cogenerazione ad alto rendimento introdotto col D.M. 5/9/11. Questo insieme di cambiamenti, alcuni dei quali non ancora pienamente operativi, ha tuttavia introdotto alcune criticità, che vanno ad aggiungersi ad alcuni annosi problemi ancora in attesa di soluzione.

Partendo dal quadro regolatorio, nelle nuove linee guida si ravvisano in estrema sintesi i seguenti aspetti positivi, tutti favorevoli per gli operatori del lato dell’offerta: introduzione di coefficienti moltiplicativi rappresentativi della vita tecnica degli interventi; riduzione delle soglie per la presentazione dei progetti ed eliminazione della diversificazione delle stesse per tipologia di soggetto; maggiore flessibilità nelle tempistiche per la presentazione dei progetti tramite schede semplificate.

Riguardo al D.Lgs. 28/11, tra le principali novità già in essere vi è la possibilità data al settore trasporti di accedere al meccanismo, con l’equiparazione dei TEE legati a risparmi ottenuti in tale settore a quelli derivanti da risparmi nel settore del gas naturale, limitatamente agli interventi associati a una scheda semplificata. Dunque anche i TEE per risparmi nel settore trasporti hanno ottenuto il diritto a ricevere il contributo tariffario, divenendo appetibili per i soggetti obbligati.

Un’altra interessante novità è stata l’attribuzione ad ENEA-UTEE del compito di preparare in sei mesi dalla data di entrata in vigore del Decreto almeno 15 nuove schede in settori di particolare interesse per l’efficienza energetica (ICT, recuperi energetici, trasporti, illuminazione etc.); le schede sono state prodotte e attualmente sono al vaglio del Ministero dello Sviluppo Economico a cui spetterà definire la destinazione e i dettagli applicativi delle stesse.

Tra gli aspetti di rilevante interesse ancora da regolamentare resta il passaggio della gestione del meccanismo al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), ad oggi attuato solo parzialmente. Il D.M. 5 settembre 2011 ha infatti previsto il passaggio della gestione dei TEE relativi alla cogenerazione al GSE, assieme ad altri due elementi degni di nota, ossia la possibilità di accesso diretto al meccanismo per l’utente finale, anche non soggetto all’obbligo di nomina, e il ritiro dei TEE al prezzo del contributo tariffario stabilito annualmente dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (86,98 €/TEE per il 2012).

Questo insieme di innovazioni ha dato risposta a parte dei problemi che sono sorti negli anni, in particolare alla relativamente recente mancanza di disponibilità di titoli sul mercato e ad alcune difficoltà di accesso da parte di soggetti con consumi non rilevanti, rivolgendo anche un’adeguata attenzione alle metodologie di valutazione semplificate.

Tuttavia tali provvedimenti hanno prodotto, alcuni singolarmente, altri per un poco funzionale coordinamento tra organi che li hanno emessi, alcune complicazioni e soprattutto una certa disomogeneità nel meccanismo, riassumibile principalmente nella possibilità offerta alla cogenerazione di usufruire del ritiro dei titoli, nel passaggio di consegne parziale della gestione del meccanismo, nella produzione di schede da parte di ENEA direttamente per conto del Ministero, e non per il regolatore com’era consuetudine.

Ciò va ad aggiungersi a due annosi problemi ancora non adeguatamente risolti, ossia la definizione degli obiettivi di risparmio in capo ai soggetti obbligati per gli anni successivi al 2012 e la mancanza di un’attività strutturata di formazione-informazione volta a disseminare le conoscenze necessarie per accedere e partecipare al meccanismo; va rilevato che sul secondo punto un passo avanti è stato fatto tra la metà del 2011 e l’inizio del 2012 con la pubblicazione, da parte di ENEA-UTEE, di una guida operativa sul meccanismo dei TEE (aggiornata a marzo 2012) e, da parte dell’Autorità, di una serie di frequently asked question sulle nuove linee guida.

Cosa resta da fare, a valle della definizione degli obiettivi post 2012 e dell’ultimazione dei correttivi in atto? Di base stabilire un quadro legislativo-regolatorio chiaro, omogeneo e di medio-lungo periodo, definendo chiaramente ruoli e attori; semplificare un po’ le regole e continuare a tenere alto l’interesse per le procedure semplificate, producendo nuove schede, aggiornando quelle esistenti e realizzando linee guida per settori di riferimento nei casi in cui non sia possibile racchiudere una procedura complessa in una scheda semplificata; proseguire, in maniera più spinta, nell’attività di formazione-informazione: formazione principalmente rivolta agli operatori, informazione per tutti e in particolare per gli utenti finali, ancora scarsamente attratti dallo schema, vuoi per la complessità dello stesso, vuoi (almeno finora) per i ritorni economici limitati. A tal fine, sarà fondamentale impegnarsi maggiormente per mettere a fattor comune il prezioso patrimonio di conoscenze acquisito dall’Autorità e dal Gestore dei Mercati Energetici sul funzionamento del meccanismo, delle segreterie tecniche dei ministeri competenti, degli enti tecnici coinvolti (in particolare la società Ricerca sul Sistema Energetico per i lavori preparatori alle schede in essere e, come già accennato, ENEA per la certificazione dei risparmi e la preparazione delle nuove schede), delle numerose associazioni che rappresentano gli interessi degli stakeholder, dai produttori di tecnologie asservite all’efficienza energetica alle società di servizi energetici e ai professionisti, dalle industrie agli enti locali.

Il momento è particolarmente favorevole: rilevante è l’interesse che gli operatori e alcune associazioni (non solo di operatori) stanno mostrando verso l’efficienza energetica e i relativi meccanismi di sostegno, e confortanti sono state, da novembre a questa parte, alcune azioni e dichiarazioni dei neoministri e sottosegretari all’ambiente e allo sviluppo economico sul futuro prossimo di tali meccanismi.

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