Oltre a garantire una migliore qualità d’illuminazione, la nuova soluzione garantisce un notevole risparmio anche a livello economico
“Chi entra oggi, ha l’impressione di una situazione di semi-ombra; il visitatore del “dopo” si accorgerà subito che l’illuminazione sarà diversa, quasi “solare”. Niente di invasivo, ovviamente. Anzi, tutto sarà molto “soft”, nel rispetto dei requisiti indicati dal direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci. Abbiamo innalzato il livello di illuminamento di base, e questo darà la percezione che gli affreschi abbiano quasi una luce propria. L’impianto, del resto, sarà quasi invisibile: solo gli occhi più attenti vedranno la parte strutturale su cui verranno appoggiati i LED”, spiega Roberto Barbieri, Consigliere Delegato OSRAM SpA, società coordinatrice del progetto. E le elevate prestazioni illuminotecniche non sono gli unici benefici apportati dai LED: si stima che i 7000 punti luce porteranno ad una diminuzione del consumo di corrente per di oltre il 60 per cento. Nel progetto sono coinvolti quali partner anche l’Università della Pannonia in Ungheria, l’Institut de Recerca en Energia de Catalunya in Spagna e lo studio di progettazione Fabertechnica in Italia.