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Bozza dlgs efficienza energetica, tra sì e no

Realacci: “Positivo il passo del Governo”. Coordinamento Free: “Inseriti due articoli non pertinenti”

Bozza dlgs efficienza energetica, tra sì e no(Rinnovabili.it) – La pubblicazione della bozza del dlgs efficienza energetica, il provvedimento che recepisce la nuova direttiva comunitaria in tema di gestione razionale dell’energia, ha ricevuto plausi e critiche. Plausi da chi come Ermete Realacci, considera il futuro dell’energia proprio nel risparmio energetico. “Positivo – commenta  il presidente della Commissione Ambiente alla Camera –  il passo del Governo, che con lo schema di decreto legislativo sull’efficienza energetica varato oggi in Consiglio dei Ministri mette a disposizione per i prossimi sette anni circa 800 milioni per promuovere l’efficienza energetica”.

Un buon inizio su cui, però, si può ancora lavorare, soprattutto se si considera che nei fondi strutturali europei 2014/2020 sono previste risorse ancora più ingenti. “E’ importante che tutte le azioni previste, dalla riqualificazione delle scuole all’estensione e stabilizzazione dell’ecobonus, – aggiunge Realacci – siano coordinate tra loro per raggiungere il massimo dell’efficacia sia sul fronte della riduzione dei consumi energici e delle emissioni, sia sul fronte del rilancio dell’economia e dell’occupazione”.

 

Più critico è invece il Coordinamento Free, che denuncia la presenza nel testo dello schema di decreto legislativo due commi “non pertinenti”. In realtà, i tratti evidenziati dall’associazione non solo non avrebbero nulla a che vedere con l’oggetto del provvedimento, ma addirittura chiederebbero una modifica di due elementi clou dell’attuale normativa  per il mercato elettrico. Parliamo del meccanismo con il quale si forma il prezzo all’ingrosso del kWh e la tariffa per i consumatori tutelati. “Non è accettabile  – afferma  Coordinamento Free  – che, in modo surrettizio, in una sede non pertinente, si cerchi una scorciatoia per affrontare questioni che, per la loro importanza, richiedono un confronto preliminare con tutte le parti interessate e con gli esperti della materia. Chiediamo pertanto alle commissioni parlamentari competenti di pronunciarsi per la cancellazione dei due commi per evidente estraneità alla materia oggetto del provvedimento”.