Le detrazioni Irpef per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici possono creare una domanda incrementale di 2.5 miliardi di euro l’anno. Non stabilizzarle equivale a creare ulteriori perdite
In tal senso attraverso una nota congiunta della Commissione Studi Economici Uncsaal e del Centro Studi FederlegnoArredo i due enti hanno posto l’attenzione sul rapporto fra questo incentivo ed entrate erariali, calcolando capacità di creare, a zero investimenti pubblici, una domanda incrementale sul bilancio italiano. Il documento, elaborato a partire dai dati ISTAT, ENEA e CRESME riporta che “nonostante nel biennio 2012-2013 si preveda una contrazione degli investimenti in costruzioni di oltre il 30% si può ipotizzare che gli incentivi fiscali genereranno un fatturato annuale di almeno 2.5 miliardi di euro (assumendo un atteggiamento cautelativo)”. Dimostrazione palese che non stabilizzando questa misura fiscale, oltre a generare migliaia di chiusure di piccole e medie aziende ed una contestuale drammatica perdita di posti di lavoro, si creerebbe un ulteriore buco nel bilancio dello Stato.
La nota è stata inviata alla Presidenza del Consiglio e ai Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Economia con l’obiettivo di richiamare l’attenzione del Governo su gli aspetti salienti prodotti dall’ecobonus a favore delle entrate erariali italiane, rinnovando il loro appello affinché venga approvata una normativa che confermi l’aliquota del 55% e stabilizzi il provvedimento a medio termine, con possibilità di una modulazione delle rate di rimborso da 5 a 10 annualità.