Bonus edilizi, incentivazione alla green economy, Fondo per la Crecita, Piano città. Questi alcuni dei contenuti del Decreto Sviluppo approvato dal Consiglio dei Ministri dopo 5 ore di seduta
(Rinnovabili.it) – Si è conclusa questo pomeriggio alle 14 la riunione del Consiglio dei Ministri che, dopo settimane di lavoro e cinque ore di seduta, ha portato all’approvazione del Decreto urgente per lo Sviluppo proposto dal ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera.
Il provvedimento, lungamente atteso, contiene un ventaglio di misure per stimolare ed incentivare la crescita del Paese, sbloccando risorse fino a 80 mld di euro. Numerosi i punti toccati nel Dl Sviluppo: dal Fondo per la Crescita, al rilancio del settore edile, senza escludere gli incentivi per la green economy e l’importante tema delle infrastrutture energetiche.
Lavoro e green economy
Incentivi per chi investe nel settore “green” grazie all’estensione dei finanziamenti agevoltati previsti dal Fondo di Kyoto (470 mln di euro) anche a soggetti pubblici e privati che investono rispettivamente in 4 settori:
- protezione del territorio e prevenzione del rischio sismico e idrogeologico;
- ricerca e sviluppo e produzione di biocarburanti di seconda e terza generazione:;ì
- ricerca, sviluppo, produzioni e istallazione di tecnologie nel solare termico, solare a concertazione, solare termo-dinamico, solare fotovoltaico, biomasse, biogas e geotermia;
- incremento dell’efficienza negli usi finali dell’energia nei settori civile e terziario (incluso social housing).
Edilizia e Piano Città
Confermata l’attesa estensione degli incentivi per gli interventi di ristrutturazione edilizia, innalzati dal 36% al 50% fino al 30 giugno 2013 per un valore massimo dei lavori di di 96 mila euro. Mentre per le agevolazioni fiscali legate ad interventi di riqualificazione energetica, resta ferma la detrazione del 55% fino al dicembre 2012, per poi scendere al 50% dal 1 gennaio 2013 al 30 giugno 2013.
Consenso unanime da parte degli operatori del settore per l’attuazione del “Piano Sviluppo Città” e del “Contratto di valorizzazione urbana”, che serviranno ad incentivare operazioni di riqualificazione delle aree urbane degradate e a potenziare le infrastrutture, incrementando la costruzione di alloggi, scuole e parcheggi anche attraverso risorse economiche pubbliche, di cui 225 mln di euro disponibili da subito.
La selezione dei progetti passerà attraverso un’apposita cabina di regia operante presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che regolamenterà gli interventi, i soggetti e le tempistiche attravero l’apposito contratto di valorizzazione urbana.
Sospeso il SISTRI
Sospeso il SISTRI, il sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti, per consentire i dovuti accertamenti sul funzionamento. L’entrata in operatività del sistema che avrebbe dovuto partire il 30 giugno 2012, slitta a data da destinarsi fino ad un massimo di 12 mesi, termine che verrà fissato dal Decreto Ambiente.
Fondo per la Crescita sostenibile
Il Decreto Sviluppo prevede inoltre il riordino del Fondo speciale rotativo sull’innovazione tecnologica per l’approvazione dei progetti di ricerca, innovazione e sviluppo, partendo dall’abrogazione di 43 norme di agevolazione alle imprese. Al Fondo per la Crescita Sostenibile confluiranno stanziamenti del valore di circa 650 mln di euro nel 2012 ai quali si aggiungeranno circa 200 mln negli anni successivi. Saranno inoltre disponibili 1,2 miliandi di euro di risorse per il “Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI)”.
Settore Energetico e Agroenergie
La norma consentirà al Mise di far riferimento alla Presidenza del CdM per sbloccare eventuali situazioni di stallo in materia di autorizzazioni di infrastrutture energetiche, nel caso di mancata intesa delle amministrazioni regionali competenti nei tempi previsti.
Il Dl Sviluppo prevede inoltre ulteriori precisazione in tema di Agroenergie, incrementando la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma garantendo il giusto equilibrio tra territorio agricolo e impianti per agroenergie che utilizzano biomassa di origine agricola, evitando danni alla produzione agricola tradizionale.