(Rinnovabili.it) – E’ stato pubblicato oggi il documento programmatico del Coordinamento FREE di cui Anev è membro del Comitato di Gestione, oltre che socio fondatore. Il documento è nato come risposta ad una condivisa necessità di contrastare i cambiamenti climatici attraverso una politica di sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica che dovranno essere alla base della Strategia Energetica Nazionale. Tutte le tematiche inserite nel documento, che rappresentano suggerimenti per il futuro energetico del paese, saranno affrontati domani nel corso di un convegno organizzato dal Coordinamento FREE “Rinnovabili 3.0: un viaggio verso la competitività”, che si terrà presso la sede della Facoltà di Architettura dell’ Università Sapienza di Roma, sede “Valle Giulia”.
Nel documento gli obiettivi minimi da raggiungere puntano alla copertura del 30% dei consumi energetici attraverso la produzione da impianti alimentati con fonti rinnovabili e che vorrebbe coprire il 50% del fabbisogno elettrico, il 50% del fabbisogno termico e il 30% del fabbisogno relativo ai trasporti. Per ottenere questi risultati è necessario intervenire in maniera adeguata e trasformare le necessità contenute nel SEN in atti concreti grazie ad un Tavolo Permanente mentre gli obiettivi al 2030 per essere raggiunti hanno bisogno che venga revisionato il sistema nazionale di incentivazione.
Per garantire lo sviluppo al settore delle rinnovabili sarebbe necessario, si legge nel documento, esentare i produttori dagli oneri della Robin Tax mediante la creazione di un fondo di garanzia appositamente studiato per finanziare le attività produttive.
Anche semplificare norme e procedure potrebbe dare nuove vigore al mercato, sia per gli impianti nuovi che per quelli in ristrutturazione.
Altresì risulta importante l’abrogazione del registro dedicato ai piccoli impianti così come le aste per i grandi. “Per le aziende del settore eolico, i punti previsti nel documento programmatico FREE sono fondamentali. L’attuale contesto normativo, introdotto con il DM 6 luglio 2012, non consente alle aziende del settore di proseguire la propria attività e di contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici. Tecnologie a basso impatto ambientale e a zero emissioni, come l’eolico, sono ostacolate da barriere amministrative che ne discriminano lo sviluppo. È necessario un intervento istituzionale” si legge nel documento.