(Rinnovabili.it) – Dopo l’intesa per l’efficientamento di strutture museali ed edifici storici, tocca ora al settore agricolo passare attraverso il filtro del risparmio energetico. Anche in questo caso la spinta arriva da un’intesa, quella fra Enea e il Ministero delle politiche agricole. L’accordo, siglato dal Sottosegretario al MiPAAF, Giuseppe Castiglione, e dal Presidente dell’Agenzia, Federico Testa, ha come obiettivo quello di promuovere l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili nel settore agricolo e forestale, diminuendo gli impatti ambientali e ottimizzando i consumi.
“Questo protocollo pone la giusta attenzione alla riduzione dei costi energetici, dell’impatto ambientale e all’orientamento in chiave più efficiente e sostenibile delle attività nel settore agricolo, alimentare e forestale”, ha sottolineato il Presidente Testa.
Le attività e i progetti conseguenti all’intesa partono da un dato di fatto: il comparto consuma ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed elettricità per la produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, per il funzionamento delle macchine e la climatizzazione degli ambienti di produzione e trasformazione. Voci di spesa che possono essere ridotte applicando metodologie innovative e rafforzando il percorso del settore verso l’autoproduzione energetica.
In questo contesto la collaborazione servirà a sostenere l’introduzione di processi e tecnologie innovative per la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, l’efficientamento di quelli esistenti e di progetti pilota; verrà inoltre promosso l’utilizzo efficiente di prodotti agricoli e agroindustriali a fini energetici e per la produzione di biometano e di biocarburanti da filiere nazionali. Ma non solo. ENEA e MIPAAF, supporteranno imprese ed enti di ricerca nazionali nella partecipazione a progetti europei e internazionali anche attraverso la costituzione di partenariati e l’elaborazione delle proposte.
Secondo uno studio effettuato dall’Enea, con opportuni interventi di efficientamento tecnologico, a livello nazionale si potrebbero ridurre del 25% i consumi di energia nell’irrigazione e fino al 70% nei sistemi di ventilazione e raffrescamento, con un ritorno degli investimenti compreso tra 5 e 7 anni.